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Inammissibilità ricorso: Cassazione e conseguenze

La Corte di Cassazione ha esaminato un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, confermando la decisione precedente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze di un Appello Respinto dalla Cassazione

L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione offre uno spunto fondamentale per comprendere il concetto di inammissibilità ricorso e le sue dirette conseguenze. Quando un appello non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte, le implicazioni per il ricorrente non sono solo la conferma della decisione impugnata, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche significative. Questo caso specifico, deciso il 18 febbraio 2025, illustra chiaramente questo meccanismo procedurale.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, datata 8 luglio 2024. Il ricorrente, un uomo nato nel 1973, ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado portando il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano. L’udienza è stata fissata e, dopo l’avviso alle parti e la relazione del Consigliere, la Corte ha proceduto alla sua deliberazione.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto: la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse torto o ragione sui fatti contestati. Piuttosto, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso significa che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi, formali o sostanziali, previsti dalla legge per poter essere esaminato dalla Corte.

Le Possibili Cause di Inammissibilità

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle motivazioni, le cause di inammissibilità di un ricorso in Cassazione sono tassativamente previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono:

* Vizi di forma: l’atto potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge o senza rispettare le formalità richieste (es. mancanza della firma di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione).
* Motivi non consentiti: il ricorso potrebbe basarsi su una rivalutazione dei fatti o delle prove, un’attività preclusa alla Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità e non di merito.
* Manifesta infondatezza: i motivi presentati potrebbero apparire palesemente privi di qualsiasi fondamento giuridico, senza necessità di un’analisi approfondita.

Le Motivazioni e le Conclusioni

Le motivazioni della Corte, pur essendo concise, si fondano sull’applicazione di un principio cardine del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia di ultima istanza è subordinato al rispetto rigoroso delle regole processuali. Dichiarare l’inammissibilità del ricorso serve a scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, garantendo l’efficienza del sistema giudiziario.

Le conclusioni pratiche per il ricorrente sono severe. Oltre alla delusione per non aver ottenuto una revisione della sentenza, egli è stato condannato a sostenere due tipi di oneri economici. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi legati al procedimento. In secondo luogo, il versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria non è un risarcimento, ma una vera e propria penalità prevista dalla legge per chi attiva inutilmente la macchina della giustizia di Cassazione con un ricorso che non può essere accolto. L’ordinanza, quindi, funge da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti di un ricorso prima di presentarlo.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito perché manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. La Corte non valuta se la decisione impugnata sia giusta o sbagliata, ma si ferma a una verifica preliminare dell’atto di impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende a titolo di sanzione.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla ‘Cassa delle ammende’?
Il pagamento alla Cassa delle ammende è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per aver presentato un ricorso che non poteva essere accolto, gravando inutilmente sul sistema giudiziario. I fondi raccolti dalla Cassa sono destinati a finanziare progetti per il miglioramento del sistema penitenziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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