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Inammissibilità ricorso Cassazione: cosa succede?

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p. per i casi di inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dal merito delle questioni, ma anche dal rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è l’istituto della inammissibilità ricorso Cassazione, una decisione che impedisce alla Suprema Corte di esaminare il caso nel fondo. Una recente ordinanza della Settima Sezione Penale ci offre l’occasione per approfondire le conseguenze di tale pronuncia.

Il Contesto del Caso: Dal Ricorso alla Decisione

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nel maggio 2024. Il ricorrente ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per ottenere una revisione della decisione a lui sfavorevole. Tuttavia, l’iter processuale si è interrotto bruscamente. All’udienza del 31 gennaio 2025, la Suprema Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, ha emesso un’ordinanza che non entra nel merito della vicenda, ma si ferma a un vaglio preliminare, dichiarando il ricorso inammissibile.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione e le Sue Conseguenze

Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, significa che manca di uno dei requisiti essenziali previsti dalla legge per poter essere giudicato. Le cause possono essere molteplici: la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici di impugnazione, la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in Cassazione, che è giudice di legittimità) o altri vizi formali.

La conseguenza principale, come stabilito dall’ordinanza, è duplice:
1. La sentenza impugnata diventa definitiva: La decisione della Corte d’Appello acquista piena efficacia e non può più essere contestata.
2. Condanna alle spese: Il ricorrente è obbligato a sostenere i costi del procedimento e a versare una somma di denaro alla Cassa delle ammende. Nel caso di specie, tale somma è stata equitativamente fissata in 1.000,00 euro.

Questa sanzione economica, prevista dall’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, ha una duplice funzione: da un lato, risarcisce lo Stato per i costi di un procedimento giudiziario attivato senza i presupposti di legge; dall’altro, funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Motivazioni della Corte

L’ordinanza in commento è molto sintetica e non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Si limita a richiamare la norma di riferimento (art. 616 c.p.p.) per disporre la condanna alle spese. Tuttavia, la decisione si fonda sulla relazione del Consigliere relatore, che ha evidentemente riscontrato vizi procedurali tali da precludere l’analisi nel merito del ricorso. La motivazione della Corte, quindi, è puramente giuridico-procedurale: il ricorso non ha superato il filtro di ammissibilità, un controllo preliminare che ogni impugnazione deve affrontare prima di poter essere discussa nel merito. La Corte non si pronuncia sulla colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma sancisce che la sua richiesta di revisione non poteva, per legge, essere presa in considerazione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente in ultimo grado, è subordinato al rispetto di regole precise. La dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione non è un mero tecnicismo, ma una garanzia per il corretto funzionamento del sistema giudiziario, volto a evitare un sovraccarico di lavoro per la Suprema Corte con impugnazioni non conformi alla legge. Per i cittadini e i loro difensori, ciò sottolinea l’importanza cruciale di preparare il ricorso con la massima attenzione ai requisiti formali e sostanziali, per non vedere la propria istanza rigettata in limine litis, con l’ulteriore aggravio di una condanna pecuniaria.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione non può esaminare il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, come ad esempio i termini per la presentazione o la corretta formulazione dei motivi.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base all’ordinanza e all’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata quantificata in 1.000,00 euro.

Su quale base normativa si fonda la condanna alle spese in caso di inammissibilità?
La condanna si fonda sull’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, che disciplina specificamente le conseguenze giuridiche ed economiche nel caso in cui un ricorso presentato alla Corte di Cassazione venga dichiarato inammissibile o rigettato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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