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Inammissibilità ricorso Cassazione: cosa succede?

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. A seguito della decisione di inammissibilità ricorso Cassazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro alla Cassa delle ammende. L’ordinanza non entra nel merito dei motivi dell’impugnazione.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso, confermando una decisione della Corte d’Appello. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze procedurali di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte e quali sono i costi associati a tale esito.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 12 luglio 2024, ha proposto ricorso per Cassazione. L’obiettivo dell’impugnazione era ottenere la revisione e l’eventuale annullamento della decisione di secondo grado. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la valutazione di ammissibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio il 26 marzo 2025, ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in via puramente processuale. Il collegio, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e aver preso visione degli atti, ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito dei motivi sollevati dal ricorrente, fermando di fatto il procedimento al suo stadio iniziale.

Le Motivazioni dell’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni previste dal codice di procedura penale. Le cause più comuni includono:
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto di ricorso, come la chiara esposizione dei motivi o la sottoscrizione da parte di un difensore abilitato.
* Tardività: Presentazione del ricorso oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Motivi non consentiti: Quando il ricorso solleva questioni di merito (relative alla ricostruzione dei fatti) anziché questioni di legittimità (relative alla violazione di legge o a vizi procedurali), che sono le uniche esaminabili dalla Corte di Cassazione.
* Manifesta infondatezza: Quando i motivi appaiono palesemente privi di qualsiasi fondamento giuridico.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione comporta conseguenze giuridiche ed economiche molto precise per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e irrevocabile; ciò significa che la condanna acquista piena efficacia e deve essere eseguita. In secondo luogo, come stabilito nel dispositivo (P.Q.M. – Per Questi Motivi), il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una duplice funzione: risarcire lo Stato per i costi del procedimento e scoraggiare la proposizione di ricorsi palesemente infondati o presentati con finalità meramente dilatorie.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto in via preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base a questa ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità annulla la sentenza precedente?
No, al contrario. La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva e irrevocabile la sentenza impugnata, in questo caso quella emessa dalla Corte d’Appello di Palermo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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