Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Analisi e Conseguenze
L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta uno degli esiti più severi per chi intraprende il percorso del giudizio di legittimità. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare le cause e, soprattutto, le pesanti conseguenze economiche di tale pronuncia. Questo articolo esamina una decisione che, pur nella sua sinteticità, illustra chiaramente cosa accade quando un ricorso non supera il vaglio preliminare della Corte.
Il Caso in Analisi
Un soggetto, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano con una sentenza del 30 aprile 2024, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era, come di consueto, ottenere un annullamento o una revisione della decisione impugnata. Il ricorso è stato esaminato dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione in un’udienza tenutasi il 31 ottobre 2024.
La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione
L’esito del giudizio è stato netto e sfavorevole per il ricorrente. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se i motivi di ricorso fossero fondati o meno. La pronuncia di inammissibilità tronca il processo, rendendo definitiva la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello.
Le Motivazioni della Decisione
Il testo dell’ordinanza è molto conciso e riporta solo il dispositivo, cioè la decisione finale, senza esplicitare le specifiche ragioni che hanno portato a dichiarare l’inammissibilità del ricorso in Cassazione. Tuttavia, in linea generale, le cause di inammissibilità sono tassativamente previste dalla legge e possono includere:
* Vizi di forma: Il ricorso non rispetta i requisiti formali prescritti dal codice di procedura penale.
* Motivi non consentiti: Vengono sollevate questioni di merito (relative alla ricostruzione dei fatti) invece che questioni di legittimità (relative alla violazione di legge).
* Genericità dei motivi: Le censure alla sentenza impugnata sono formulate in modo vago, senza specificare chiaramente le norme violate o le ragioni della presunta illegittimità.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini di legge.
La decisione della Corte si fonda necessariamente su una di queste ragioni, che sanciscono l’impossibilità di procedere con l’analisi di fondo.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
La conseguenza più evidente di questa ordinanza è di natura economica. La Corte non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha anche condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Pagamento delle spese processuali: Il ricorrente deve farsi carico dei costi del procedimento.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: È stata inflitta una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questa somma non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione per aver adito la Corte con un ricorso che non aveva i requisiti minimi per essere esaminato.
Questa pronuncia sottolinea l’importanza di una redazione attenta e tecnicamente ineccepibile del ricorso per Cassazione. Un atto non conforme alle regole procedurali non solo non porta al risultato sperato, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche significative, rendendo la sentenza precedente immediatamente esecutiva.
Cosa significa che un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito del caso perché il ricorso presenta vizi formali o sostanziali previsti dalla legge, come la genericità dei motivi o la presentazione fuori termine. La sentenza impugnata diventa così definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito nel caso di specie, la parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione entra nel merito dei fatti se il ricorso è inammissibile?
No, la dichiarazione di inammissibilità è una decisione preliminare che impedisce alla Corte di valutare la fondatezza dei motivi di ricorso e di analizzare il merito della vicenda.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17743 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17743 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 31/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CASABLANCA( MAROCCO) il 27/12/1980
avverso la sentenza del 30/04/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 21885/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per i reati previsti dagli artt. 337 cod.
73 d.P.R. n. 309 del 1990);
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al giudizio di responsabilità per entrambi i r trattamento sanzionatorio;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, da una parte, meramente riproduttivi di censure adeguatamente valutate dai Giudici di merito e, dall’altra, obiettivamente generici, non essend
stato dedotto alcunchè rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confrontano;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processual e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 31 ottobre 2024.