Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta una delle conclusioni più nette nel percorso processuale penale. Significa che l’appello finale, quello davanti alla Suprema Corte, non supera il vaglio preliminare e non viene nemmeno discusso nel merito. Un’ordinanza recente ci offre l’opportunità di analizzare le ragioni e, soprattutto, le conseguenze di una tale pronuncia, che sancisce la definitività della condanna e comporta sanzioni economiche per il ricorrente.
Il Percorso Giudiziario: dall’Appello alla Cassazione
Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 16 gennaio 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione a suo carico, ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. La Suprema Corte, tuttavia, non è entrata nel vivo delle argomentazioni difensive, fermandosi a una valutazione preliminare che ha portato a una declaratoria di inammissibilità.
La Valutazione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione
Con ordinanza del 31 marzo 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda processuale. La Corte ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Questa decisione impedisce che le censure mosse alla sentenza d’appello vengano esaminate, rendendo così la condanna impugnata irrevocabile e definitiva.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni, seppur sintetiche come tipico di questo tipo di ordinanze, sono chiare. La Corte ha basato la sua decisione su elementi che vanno oltre la mera analisi tecnica dei motivi di ricorso. In particolare, il provvedimento fa riferimento ai “recenti precedenti penali” dell’imputato, dai quali emerge un “giudizio di ragguardevole pericolosità in concreto”. Questo suggerisce che, al di là di eventuali vizi formali dell’atto di impugnazione, la Corte abbia considerato il ricorso come un tentativo dilatorio o privo di fondamento, tenendo conto anche del profilo del ricorrente. La condanna al pagamento di una somma a favore della Cassa delle ammende, in questi casi, funge da sanzione per aver attivato inutilmente il complesso meccanismo della giustizia di ultima istanza.
Le Conclusioni: le Conseguenze dell’Inammissibilità
Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono severe e dirette. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva, il che significa che la pena inflitta dovrà essere eseguita. In secondo luogo, il ricorrente subisce conseguenze economiche significative. La Corte lo ha condannato al pagamento delle spese processuali, ovvero i costi legati al procedimento in Cassazione. Oltre a ciò, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che punisce l’abuso dello strumento processuale. Questa decisione riafferma il ruolo della Cassazione non solo come giudice di legittimità, ma anche come organo che sanziona i ricorsi manifestamente infondati o proposti senza la dovuta diligenza.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione perché l’atto di ricorso manca dei requisiti previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile.
Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.
I precedenti penali di un imputato possono influenzare la dichiarazione di inammissibilità?
Sebbene l’inammissibilità sia una decisione basata su requisiti procedurali, l’ordinanza in esame menziona i precedenti penali e la pericolosità dell’imputato. Questi elementi possono rafforzare la valutazione della Corte sulla mancanza di serietà del ricorso e giustificare l’imposizione di una sanzione pecuniaria.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14951 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14951 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a BARI il 09/05/1968
avverso la sentenza del 16/01/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
n. 40558/24 COGNOME
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’ art.
385 cod. pen.);
Esaminati
i
motivi di ricorso;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso, attinente alla mancata esclusione
della recidiva contestata, è aspecifico poiché la lettura del provvedimento impugnato dimostra che le argomentazioni adottate dalla Corte territoriale
sono connotate da lineare e coerente logicità con cui il ricorrente non si confronta. La Corte d’appello, infatti, ha individuato, in maniera conforme ai
principi fissati dalla giurisprudenza di legittimità, i criteri alla luce dei quali confermato l’applicazione della recidiva contestata, ricavando dai numerosi e recenti precedenti penali un giudizio di ragguardevole pericolosità in concreto dell’imputato (v. pag. 4);
Rilevato, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 31/03/2025