Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione. Questo tipo di pronuncia non entra nel merito della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare, con effetti significativi per la parte che ha presentato l’impugnazione. Analizziamo i dettagli del caso e le implicazioni di questa decisione procedurale.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina in data 21 febbraio 2025. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha tentato di contestare la decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione del più alto organo della giurisdizione ordinaria. La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e dato avviso alle parti, ha fissato l’udienza per la discussione del caso.
La Decisione della Suprema Corte: Focus sull’Inammissibilità Ricorso Cassazione
All’esito dell’udienza del 20 giugno 2025, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di esaminare le ragioni di fondo sollevate dal ricorrente. La dichiarazione di inammissibilità rappresenta una sorta di ‘filtro’ che blocca i ricorsi privi dei requisiti di legge, come la mancanza di motivi specifici, la proposizione di questioni di fatto (non di diritto) o altri vizi formali.
Con questa pronuncia, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e non più impugnabile. Ma le conseguenze per il ricorrente non si fermano qui.
Le Conseguenze Economiche della Pronuncia
L’ordinanza non si limita a respingere il ricorso sul piano procedurale, ma stabilisce anche precise conseguenze economiche. Il ricorrente è stato condannato al pagamento:
1. Delle spese processuali sostenute per il giudizio di Cassazione.
2. Di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che appesantiscono il lavoro della Suprema Corte.
Le Motivazioni della Decisione
Il testo dell’ordinanza è sintetico e si concentra sul dispositivo, senza esplicitare nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in generale, l’inammissibilità ricorso Cassazione può derivare da diverse cause previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono la tardività nella presentazione del ricorso, la mancanza di un interesse concreto e attuale, la genericità dei motivi, oppure il tentativo di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che spetta invece ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello). La Corte di Cassazione, infatti, è giudice di legittimità, il cui ruolo è garantire la corretta applicazione della legge, non riesaminare le prove.
Le Conclusioni
La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a requisiti rigorosi. Un ricorso non adeguatamente formulato o privo dei presupposti di legge viene fermato sul nascere con una pronuncia di inammissibilità. Le implicazioni pratiche sono severe: la sentenza impugnata diventa irrevocabile, e il ricorrente subisce una condanna economica che include non solo le spese del procedimento ma anche una sanzione a favore della Cassa delle ammende. Questo caso serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere la via dell’impugnazione davanti alla Suprema Corte.
Cosa significa che un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non esamina il merito delle questioni sollevate perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, stabilita discrezionalmente dalla Corte, in favore della Cassa delle ammende.
Cosa è la Cassa delle ammende?
È un fondo gestito dallo Stato che raccoglie le somme derivanti da sanzioni pecuniarie imposte nei procedimenti penali. Queste risorse vengono utilizzate per finanziare programmi volti al miglioramento delle strutture carcerarie e al reinserimento sociale dei condannati.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 24666 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 24666 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 20/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MESSINA il 10/04/1992
avverso la sentenza del 21/02/2025 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
rfr
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati in riferimento responsabilità per il reato contestato non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità
quanto volti a prefigurare una rivalutazione o alternativa rilettura delle fonti probatorie, est al sindacato di legittimità e avulse da pertinente individuazione di specifici travisament
emergenze processuali valorizzate dai giudici di merito (si vedano le pagine 2 e 3 della sentenza impugnata);
rilevato che non supera il vaglio di ammissibilità nemmeno la censura relativa alla eccessività della pena, determinata nel minimo edittale;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 co proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in data 20 giugno 2025.