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Inammissibilità ricorso Cassazione: conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due appellanti contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa di questa decisione, le ricorrenti sono state condannate al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro ciascuna. Il provvedimento sottolinea le severe conseguenze procedurali ed economiche che derivano dalla presentazione di un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione offre un importante spunto di riflessione sul tema dell’inammissibilità ricorso e sulle sue dirette conseguenze per chi decide di impugnare una sentenza. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte non entra nel merito della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare che sancisce la fine del percorso giudiziario per l’appellante, con significative ricadute economiche. Questo articolo analizza la decisione e spiega cosa significa concretamente per le parti coinvolte.

I Fatti del Procedimento

Il caso in esame ha origine dai ricorsi presentati da due soggetti avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel giugno del 2024. Le due ricorrenti, cercando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, si sono rivolte alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. La Corte, tuttavia, non ha esaminato la fondatezza delle loro doglianze.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità Ricorso

La Corte di Cassazione, con una sintetica ma perentoria ordinanza, ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Questa statuizione rappresenta una chiusura netta del procedimento. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non significa che la Corte abbia dato torto o ragione nel merito alle ricorrenti; significa piuttosto che l’atto di impugnazione presentava dei vizi tali da non poter essere nemmeno preso in considerazione per una valutazione approfondita. Le conseguenze di tale decisione sono state immediate e gravose: la condanna delle ricorrenti al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, di una somma di tremila euro ciascuna in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza non esplicita i motivi specifici che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, nella pratica giudiziaria, le ragioni possono essere molteplici e sono rigorosamente previste dal codice di procedura penale. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile, ad esempio, per la mancanza di motivi specifici di impugnazione, per la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (che non possono essere riesaminati in sede di legittimità), o per la violazione di termini perentori. La decisione di condannare le ricorrenti a una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende è una conseguenza automatica prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

L’ordinanza esaminata è un chiaro monito sull’importanza di redigere un ricorso per Cassazione nel pieno rispetto dei requisiti formali e sostanziali imposti dalla legge. La declaratoria di inammissibilità del ricorso non solo rende definitiva la sentenza impugnata, precludendo ogni ulteriore possibilità di riesame, ma comporta anche sanzioni economiche rilevanti per gli appellanti. Per i cittadini e i professionisti del diritto, questa decisione ribadisce la necessità di una valutazione attenta e scrupolosa prima di adire la Suprema Corte, il cui vaglio preliminare è estremamente rigoroso e finalizzato a garantire che solo le questioni di legittimità meritevoli di approfondimento giungano alla sua attenzione.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e la parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Quali sono state le conseguenze economiche per le ricorrenti in questo caso?
Le ricorrenti sono state condannate a pagare le spese processuali e una somma di tremila euro ciascuna in favore della Cassa delle ammende.

Perché la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza e non una sentenza?
La Corte ha emesso un’ordinanza perché si è pronunciata su una questione procedurale, ovvero l’ammissibilità del ricorso, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, come previsto in questi casi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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