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Inammissibilità ricorso Cassazione: conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello. L’ordinanza applica la procedura semplificata ‘de plano’, senza udienza partecipata, e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le gravi conseguenze dell’inammissibilità ricorso.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Non Solo Spese, ma Anche Ammenda

L’esito di un processo penale non si conclude sempre con la sentenza di appello. Spesso si ricorre alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio. Tuttavia, presentare un ricorso non garantisce un riesame del caso. Un’ordinanza recente ci mostra le severe conseguenze di un’ inammissibilità ricorso, che vanno oltre la semplice delusione processuale, traducendosi in pesanti sanzioni economiche. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e quali principi la Corte ha applicato.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 11 novembre 2024, ha proposto ricorso per Cassazione. La Suprema Corte, tuttavia, ha valutato il ricorso e lo ha ritenuto non meritevole di essere discusso nel merito, avviando così una procedura specifica per la sua definizione.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con ordinanza del 5 maggio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. La decisione non si è limitata a questo. La Corte ha condannato il ricorrente a due sanzioni economiche distinte:

1. Il pagamento delle spese processuali relative al procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione è stata presa applicando una procedura accelerata, che merita un approfondimento.

Le Motivazioni: La Procedura Semplificata per l’Inammissibilità Ricorso

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma, introdotta con la legge n. 103 del 2017, consente alla Corte di Cassazione di dichiarare l’inammissibilità di un ricorso «senza formalità di procedura». In pratica, questo significa che la Corte può decidere de plano, ovvero con una trattazione camerale non partecipata.

Cosa vuol dire? Significa che non viene fissata un’udienza pubblica con la presenza e la discussione degli avvocati. La decisione viene presa direttamente dai giudici in camera di consiglio sulla base degli atti scritti. Questa procedura è pensata per deflazionare il carico di lavoro della Corte, smaltendo rapidamente i ricorsi che appaiono palesemente infondati o privi dei requisiti di legge, senza impegnare le risorse di un’udienza pubblica.

La conseguenza diretta dell’ inammissibilità ricorso è, per legge, la condanna del proponente al pagamento delle spese del procedimento. Oltre a ciò, la legge prevede l’obbligo di versare una somma alla Cassa delle ammende, il cui importo viene fissato discrezionalmente dal giudice in base alla gravità della colpa nel proporre un ricorso inammissibile. In questo caso, la somma è stata quantificata in tremila euro, una cifra non trascurabile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di legittimità, deve essere esercitato con responsabilità. La proposizione di un ricorso per Cassazione non è un atto da compiere alla leggera. Se il ricorso è privo dei presupposti formali e sostanziali richiesti dalla legge, non solo non verrà esaminato nel merito, ma comporterà anche conseguenze economiche significative per il ricorrente.

La sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende ha una duplice funzione: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale; dall’altro, finanziare programmi di reinserimento sociale per i detenuti. Per chi si appresta a impugnare una sentenza, è quindi cruciale una valutazione attenta e professionale dei motivi di ricorso, per evitare che un tentativo di difesa si trasformi in un ulteriore aggravio economico.

Cosa succede quando un ricorso penale in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Inoltre, condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Cosa significa che la Corte decide ‘de plano’ e senza la partecipazione delle parti?
Significa che la decisione sull’inammissibilità viene presa con una procedura semplificata e rapida, in camera di consiglio (nell’ufficio dei giudici), basandosi solo sugli atti scritti, senza che si tenga un’udienza pubblica con la presenza e l’intervento degli avvocati difensori.

A quanto può ammontare la sanzione da versare alla Cassa delle ammende?
L’importo non è fisso, ma viene stabilito dal giudice in base alla valutazione della colpa nell’aver proposto un ricorso inammissibile. Nel caso specifico analizzato, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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