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Inammissibilità ricorso Cassazione: conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due coniugi avverso una sentenza della Corte d’Appello. L’appello è stato respinto perché privo di critiche specifiche al ragionamento dei giudici di merito, limitandosi a riproporre una questione di fatto già esaminata. La decisione evidenzia le severe conseguenze dell’inammissibilità del ricorso in Cassazione, che includono non solo la condanna alle spese processuali ma anche il versamento di una somma a titolo di sanzione alla Cassa delle ammende per colpa nell’impugnazione.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Costi e Conseguenze

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro monito sulle conseguenze di un’impugnazione presentata senza i requisiti di legge. La vicenda, che vede due coniugi soccombere di fronte alla Suprema Corte, mette in luce come l’inammissibilità del ricorso in Cassazione non sia una mera formalità, ma un esito che comporta significative sanzioni economiche. Analizziamo i dettagli del caso per comprendere le ragioni della decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La controversia nasce dalla condanna subita da due coniugi in Corte d’Appello. Al centro della questione vi era l’accesso da parte loro a un’area che essi ritenevano di loro legittima proprietà, a tal punto da aver avviato un’azione civile di rivendica per vederne riconosciuto il diritto. Nonostante le loro convinzioni, la Corte d’Appello territoriale confermava la loro responsabilità. I due decidevano quindi di presentare ricorso per Cassazione, sperando di ribaltare il verdetto.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 23 aprile 2025, ha stroncato le speranze dei ricorrenti, dichiarando i loro ricorsi inammissibili. Il fulcro della decisione risiede nella natura stessa del giudizio di legittimità. I giudici supremi non riesaminano i fatti del processo, ma si limitano a valutare se i giudici dei gradi inferiori abbiano applicato correttamente la legge.

Nel caso specifico, i ricorrenti non hanno mosso critiche puntuali e argomentate al piano logico-giuridico della sentenza d’appello. Si sono, invece, limitati a riproporre la loro versione dei fatti, ossia la convinzione che l’area in questione fosse di loro proprietà. Questo tipo di doglianza, che attiene al merito della vicenda, non può trovare spazio in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorso è stato giudicato privo dei requisiti minimi per poter essere esaminato, portando a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni: Oltre le Spese Processuali

La Corte non si è limitata a respingere il ricorso. Sulla base dell’art. 616 del codice di procedura penale, ha condannato i ricorrenti non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La motivazione di questa ulteriore sanzione è di cruciale importanza: la Suprema Corte ha ravvisato “profili di colpa” nel comportamento dei ricorrenti. L’impugnazione è stata ritenuta “evidentemente inammissibile”, e presentare un ricorso palesemente infondato costituisce una colpa che l’ordinamento sanziona. I giudici hanno richiamato consolidata giurisprudenza, sia della Corte Costituzionale (sent. n. 186/2000) sia della stessa Cassazione (sent. n. 30247/2016), che giustifica tale sanzione come deterrente contro l’abuso dello strumento processuale.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in commento ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per Cassazione è uno strumento straordinario, non una terza istanza di giudizio sui fatti. Chi intende adire la Suprema Corte deve formulare censure specifiche sulla violazione di legge o sui vizi di motivazione della sentenza impugnata. Limitarsi a riproporre le proprie tesi fattuali, già vagliate e respinte nei gradi di merito, non solo è inutile, ma è anche rischioso. La conseguenza, come dimostra questo caso, è una condanna pecuniaria che si aggiunge alle spese legali, rendendo l’esito del processo ancora più gravoso.

Cosa succede quando un ricorso penale in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali. Se la Corte rileva una colpa dovuta all’evidente infondatezza del ricorso, può anche imporre il pagamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso in questo caso è stato considerato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché i ricorrenti non hanno sollevato specifiche critiche giuridiche alla sentenza d’appello, ma si sono limitati a riaffermare, in modo non consentito in sede di legittimità, la loro convinzione di essere i proprietari dell’area, una questione di fatto già decisa nei precedenti gradi di giudizio.

Su quale base è stata applicata la sanzione aggiuntiva di 3.000 euro?
La sanzione è stata applicata perché i giudici hanno riscontrato una “colpa” da parte dei ricorrenti nell’aver presentato un’impugnazione “evidentemente inammissibile”. Questa sanzione ha lo scopo di scoraggiare ricorsi pretestuosi o palesemente infondati, che sovraccaricano il sistema giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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