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Inammissibilità ricorso Cassazione: conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa di questa decisione, la ricorrente è stata condannata a pagare le spese processuali, una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende e le spese legali sostenute dalla parte civile.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Corte di Cassazione. Questo tipo di pronuncia, pur essendo breve e priva di dettagli sul fatto storico, è fondamentale per comprendere i meccanismi procedurali e i rischi connessi a un’impugnazione. Analizziamo la decisione per capire la sua portata e le sue implicazioni pratiche per chi si rivolge al massimo organo della giustizia italiana.

Il Percorso Giudiziario: dall’Appello alla Cassazione

Il caso ha origine da un ricorso presentato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Trieste in data 10 ottobre 2024. La parte soccombente in secondo grado, un’imputata, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, il suo tentativo di ottenere una revisione del verdetto si è scontrato con un ostacolo procedurale insormontabile.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 17 giugno 2025, ha tagliato corto il percorso del ricorso, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputata, ma si ferma a una valutazione preliminare. La conseguenza principale è che la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile.

Oltre a ciò, la declaratoria di inammissibilità ha comportato pesanti conseguenze economiche per la ricorrente:

1. Condanna alle spese processuali: La ricorrente deve farsi carico dei costi del procedimento di Cassazione.
2. Sanzione pecuniaria: È stata condannata al pagamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento per i detenuti.
3. Rifusione spese alla parte civile: L’imputata deve rimborsare le spese legali sostenute dalla parte civile nel giudizio di Cassazione, liquidate in 1.755,00 euro oltre accessori di legge.

Le Motivazioni

L’ordinanza non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, come spesso accade in questo tipo di provvedimenti sintetici. Tuttavia, possiamo ipotizzare le cause più comuni che portano a una simile decisione nel processo penale. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indica chiaramente le violazioni di legge o i vizi logici della sentenza impugnata, limitandosi a una generica contestazione.
* Motivi non consentiti: Il ricorrente tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti o delle prove, un’attività che è preclusa al giudice di legittimità, il quale può solo verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta i requisiti di forma prescritti dal codice di procedura penale.

La decisione di sanzionare economicamente la ricorrente serve anche a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il lavoro della Suprema Corte.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, nella sua essenzialità, è un monito importante. Sottolinea come l’accesso alla Corte di Cassazione sia un rimedio eccezionale, riservato a casi in cui si lamentano specifiche violazioni di legge e non un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. La declaratoria di inammissibilità del ricorso non solo rende definitiva la condanna, ma aggiunge un carico economico significativo per il ricorrente, evidenziando l’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere questa strada processuale.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. La persona che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento, una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende e, se presente, le spese legali della parte civile.

Qual è la conseguenza economica per la ricorrente in questo caso specifico?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali, di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende e alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa della parte civile per un importo di 1.755,00 euro, oltre accessori di legge.

La decisione di inammissibilità rende definitiva la sentenza precedente?
Sì. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso impedisce un nuovo esame del caso, con la conseguenza che la sentenza emessa dal giudice precedente, in questa vicenda quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e irrevocabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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