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Inammissibilità ricorso: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un soggetto contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. A seguito di questa decisione, che rende definitivo il precedente verdetto, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro. L’ordinanza non esplicita le motivazioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: la decisione della Cassazione e le conseguenze

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario di un imputato, dichiarando l’inammissibilità del ricorso da lui proposto. Questa decisione, sebbene sintetica, ha implicazioni significative, rendendo definitiva la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello e comportando ulteriori oneri economici per il ricorrente. Analizziamo i dettagli del provvedimento e le sue conseguenze pratiche.

Il caso in esame: un appello senza esito

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna del 15 marzo 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione dei giudici di secondo grado, si è rivolto alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato. La Settima Sezione Penale, dopo la camera di consiglio, ha emesso un’ordinanza che chiude definitivamente la questione.

L’inammissibilità del ricorso e le sue cause

Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, significa che non entra nemmeno nel merito delle questioni sollevate. Il giudizio si ferma a una valutazione preliminare, un filtro di procedibilità. Le cause di inammissibilità sono varie e previste dalla legge. Possono includere:

* Vizi di forma: l’atto potrebbe non rispettare i requisiti formali richiesti.
* Carenza dei motivi: i motivi di ricorso potrebbero essere generici, non pertinenti o non rientrare tra quelli specificamente ammessi per il giudizio di Cassazione (che è un giudizio di legittimità, non di merito).
* Tardività: il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge.

La decisione di inammissibilità del ricorso rende la sentenza impugnata irrevocabile e definitiva.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente concisa e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Questo è tipico dei provvedimenti della Settima Sezione, che svolge una funzione di filtro. Si può presumere che i giudici abbiano riscontrato una delle cause di inammissibilità in modo così palese da non richiedere una motivazione estesa. La decisione si limita a registrare l’esito negativo del ricorso, applicando le conseguenze previste dalla legge.

Le conclusioni

Le conseguenze per il ricorrente sono duplici e chiaramente specificate nel dispositivo dell’ordinanza. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello di Bologna diventa definitiva, senza possibilità di ulteriori appelli. In secondo luogo, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato per il giudizio di Cassazione. Infine, viene condannato al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile, volta a scoraggiare impugnazioni dilatorie o infondate.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha potuto esaminare nel merito le ragioni del ricorrente perché l’atto mancava dei requisiti fondamentali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del processo e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

Perché l’ordinanza non spiega in dettaglio i motivi dell’inammissibilità?
Questo tipo di ordinanza è un provvedimento sintetico, spesso utilizzato quando i motivi di inammissibilità sono evidenti e di natura procedurale. La Corte si limita a dichiarare l’esito senza una disamina approfondita, applicando direttamente le conseguenze legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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