LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso Cassazione: condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha esaminato un ricorso contro una sentenza di una corte d’appello territoriale. L’ordinanza rappresenta un caso di inammissibilità ricorso Cassazione, che si conclude con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Le Conseguenze della Condanna alle Spese

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione. Questo provvedimento, emesso dalla Suprema Corte, non entra nel merito della questione, ma si ferma a un giudizio preliminare sulla validità stessa dell’impugnazione. Comprendere questo meccanismo è fondamentale per chiunque si approcci al sistema giudiziario, poiché un ricorso mal formulato può portare a significative sanzioni economiche. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per capirne la portata.

I Fatti del Caso in Esame

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa da una Corte d’Appello territoriale in data 9 ottobre 2024. Il ricorrente, nato nel 1969, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il caso è stato quindi esaminato dalla Settima Sezione Penale della Suprema Corte in un’udienza tenutasi il 31 marzo 2025.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

La Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato e aver dato avviso alle parti, ha emesso un’ordinanza. Con tale provvedimento, la Corte non ha analizzato il contenuto delle doglianze del ricorrente, ma ha dichiarato il ricorso inammissibile.

La conseguenza diretta e immediata di questa declaratoria è di natura economica. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge proprio per i casi di ricorso inammissibile, con lo scopo di scoraggiare impugnazioni pretestuose o prive dei requisiti tecnici richiesti.

Le Motivazioni della Condanna

Sebbene il testo dell’ordinanza non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurle dalla prassi giurisprudenziale. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per vari motivi, tra cui:

* Mancanza dei motivi specifici di diritto: Il ricorso per Cassazione non può contestare la ricostruzione dei fatti (valutazione delle prove, attendibilità dei testimoni), ma solo la violazione di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
* Genericità dei motivi: Le censure devono essere specifiche e dettagliate, non possono limitarsi a una generica contestazione della decisione precedente.
* Vizi formali: L’atto di ricorso deve rispettare precise regole formali e procedurali, la cui violazione ne comporta l’inammissibilità.

La motivazione della condanna al pagamento della sanzione pecuniaria, invece, risiede direttamente nella legge. È una conseguenza automatica che scatta per sanzionare l’abuso dello strumento processuale, ovvero l’aver adito la Suprema Corte con un’impugnazione che non avrebbe dovuto superare il vaglio preliminare di ammissibilità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale penale: il ricorso per Cassazione è un rimedio straordinario, non un terzo grado di giudizio nel merito. La decisione di dichiarare l’ inammissibilità del ricorso Cassazione e di condannare il ricorrente a una sanzione economica serve da monito. Evidenzia l’importanza cruciale di affidarsi a un difensore esperto in diritto processuale, capace di valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un’impugnazione in Cassazione. Proporre un ricorso senza solide basi giuridiche non solo non porta al risultato sperato, ma espone a conseguenze economiche rilevanti, come la condanna al pagamento di somme, anche ingenti, alla Cassa delle ammende.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Nel caso esaminato dall’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre al pagamento delle spese del procedimento.

Perché viene imposta una sanzione economica in caso di inammissibilità?
La sanzione economica ha una funzione deterrente: mira a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, generici o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte e ritardano la definizione dei processi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati