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Inammissibilità ricorso: analisi di un’ordinanza

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza del Tribunale di Roma. La decisione, presa senza udienza formale, si basa sulla corretta motivazione della sentenza impugnata. L’esito comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 4.000 euro, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione infondata.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

L’inammissibilità del ricorso rappresenta uno degli esiti più severi nel processo penale, poiché impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare nel merito le censure mosse contro una sentenza. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare i presupposti e le conseguenze di tale declaratoria, confermando come un’impugnazione non adeguatamente fondata possa tradursi in ulteriori oneri per il ricorrente. Il caso in esame riguarda un ricorso avverso una sentenza del Tribunale di Roma, giudicato inammissibile dalla Settima Sezione Penale.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato dal Tribunale di Roma con sentenza emessa nel gennaio 2025, decideva di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione. La sentenza di primo grado, come si evince dal provvedimento della Cassazione, era stata motivata in modo succinto ma completo. La motivazione includeva una descrizione del fatto (ricavabile dal capo d’imputazione), una corretta qualificazione giuridica dello stesso e la conferma della congruità della pena concordata, in linea con i principi dell’articolo 27 della Costituzione.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha optato per una procedura snella, decidendo de plano ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma consente alla Corte di dichiarare l’inammissibilità del ricorso senza la necessità di un’udienza pubblica quando l’infondatezza appare manifesta. La Corte ha quindi dichiarato l’inammissibilità del ricorso, ponendo fine al procedimento. La conseguenza di questa decisione non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche l’applicazione di sanzioni economiche a carico del ricorrente.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione dell’ordinanza si fonda sulla piena adeguatezza della sentenza di primo grado. I giudici di legittimità hanno ritenuto che il Tribunale avesse assolto al proprio obbligo motivazionale, verificando tutti gli aspetti richiesti dalla legge: dalla corretta descrizione e qualificazione del fatto, all’esclusione di cause di proscioglimento immediato (ex art. 129 c.p.p.), fino alla congruità della pena patteggiata. In sostanza, il ricorso non presentava argomentazioni valide per mettere in discussione la decisione impugnata, risultando privo dei requisiti minimi per essere esaminato nel merito. La Corte ha richiamato un proprio precedente (sentenza n. 34494 del 2006) per ribadire i criteri di valutazione della congruità della pena nei riti alternativi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità comporta due conseguenze pratiche molto importanti per chi presenta il ricorso. In primo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, e in modo ancor più significativo, viene condannato al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende. Nel caso di specie, l’importo è stato fissato in 4.000,00 euro. Questa sanzione pecuniaria ha una chiara funzione deterrente: scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario senza reali prospettive di accoglimento. La decisione ribadisce quindi un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia di ultima istanza deve essere esercitato con responsabilità e sulla base di motivi solidi e pertinenti.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base a questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata di 4.000,00 euro.

Perché la Corte di Cassazione può decidere un ricorso senza udienza?
L’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale permette alla Corte di emettere una decisione de plano (cioè basandosi solo sugli atti scritti) quando l’inammissibilità del ricorso è evidente, al fine di velocizzare i procedimenti.

Quali elementi della sentenza impugnata hanno portato a respingere il ricorso?
La Corte ha ritenuto che la sentenza originale fosse adeguatamente motivata, con una corretta descrizione del fatto, una qualificazione giuridica esatta e una valutazione della congruità della pena in linea con i principi costituzionali, rendendo il ricorso privo di fondamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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