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Inammissibilità del ricorso: requisiti di specificità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 46102/2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato. La decisione si fonda sulla genericità e indeterminatezza dei motivi di appello, che non rispettavano i requisiti di specificità richiesti dal codice di procedura penale. La Corte ha ribadito che un’impugnazione deve consistere in una critica argomentata e puntuale della sentenza contestata, altrimenti risulta inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso: La Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

L’ordinanza in commento offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione nel processo penale. La Corte di Cassazione ha confermato un principio fondamentale: la genericità dei motivi comporta l’inammissibilità del ricorso. Questo principio, sancito dall’articolo 581 del codice di procedura penale, impone che ogni impugnazione sia una ‘critica argomentata’ e non una mera riproposizione di doglianze. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Il ricorrente contestava la mancata pronuncia di una sentenza di proscioglimento nei suoi confronti, lamentando una violazione di legge ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale. Tuttavia, l’atto di impugnazione si limitava a formulare una censura generica, senza entrare nel merito delle argomentazioni logico-giuridiche sviluppate dalla Corte territoriale nella sentenza impugnata.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si basa su una valutazione puramente procedurale: l’atto presentato era ‘generico per indeterminatezza’. Secondo i giudici, il ricorso non soddisfaceva i requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Tale norma impone, a pena di inammissibilità, che i motivi di ricorso indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta. Nel caso di specie, il ricorrente non aveva fornito elementi sufficienti per permettere al giudice dell’impugnazione di individuare con precisione i rilievi mossi alla sentenza e di esercitare il proprio sindacato giurisdizionale.

Le Motivazioni: Il Principio della ‘Critica Argomentata’

La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per ribadire la funzione tipica dell’impugnazione: essere una ‘critica argomentata’ avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che non è sufficiente dissentire dalla decisione del giudice precedente, ma è necessario confrontarsi in modo puntuale e specifico con le sue motivazioni.

Citando un proprio precedente (Sez. 6, n. 8700 del 21/01/2013), la Corte ha sottolineato che il contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è ‘innanzitutto e indefettibilmente il confronto puntuale (cioè con specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che fondano il dissenso) con le argomentazioni del provvedimento il cui dispositivo si contesta’.

L’assenza di questo confronto critico rende l’atto di impugnazione inidoneo a raggiungere il suo scopo, trasformandolo in un esercizio sterile che non consente al giudice superiore di valutare la fondatezza delle doglianze. Di conseguenza, l’unica sanzione processuale possibile è la declaratoria di inammissibilità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Redazione degli Atti di Appello

La pronuncia in esame rappresenta un monito per gli operatori del diritto. La redazione di un atto di impugnazione richiede rigore, precisione e un’analisi approfondita della sentenza che si intende contestare. La mera enunciazione di un dissenso, senza un’adeguata articolazione delle ragioni giuridiche e fattuali, espone al rischio concreto di una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Le conseguenze per l’assistito sono gravi: oltre alla condanna al pagamento delle spese processuali, viene comminata una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende e, soprattutto, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quando un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando è generico e indeterminato, ossia quando non indica specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta, come previsto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Per ‘critica argomentata’ si intende un confronto puntuale e specifico con le motivazioni del provvedimento che si contesta, indicando con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che dimostrano l’errore del giudice precedente.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso per il ricorrente?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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