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Inammissibilità del ricorso: motivi generici lo bocciano

La Corte di Cassazione ha confermato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla totale genericità dei motivi di appello, che non contrastavano in modo specifico le argomentazioni della sentenza impugnata. Questo caso sottolinea l’importanza di formulare impugnazioni dettagliate per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso: quando la genericità costa cara

L’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato con precisione e rigore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda un principio cardine della procedura penale: la specificità dei motivi. Se un appello è formulato in modo vago, il rischio concreto è l’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Questo concetto è stato al centro di una decisione che ha visto un automobilista condannato per una violazione del Codice della Strada vedersi respingere l’appello proprio per questa ragione.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ivrea per un reato previsto dall’articolo 116 del Codice della Strada, commesso nell’ottobre del 2020. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto appello presso la Corte d’Appello di Torino.

Tuttavia, la Corte territoriale ha dichiarato l’appello inammissibile. Contro questa decisione, l’imputato ha presentato un ulteriore ricorso, questa volta dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, lamentando una presunta violazione di legge da parte dei giudici d’appello nell’aver dichiarato l’inammissibilità.

La Decisione della Cassazione sull’inammissibilità del ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il caso e, con ordinanza del 14 marzo 2024, ha messo un punto fermo sulla questione, dichiarando a sua volta inammissibile il ricorso presentato dall’imputato. La decisione si fonda su un’unica, ma fondamentale, ragione: la genericità del motivo addotto.

L’Importanza della Specificità dei Motivi

Perché un ricorso sia ammissibile, non è sufficiente lamentare genericamente una violazione di legge. È necessario che l’appellante articoli le proprie censure in modo specifico, confrontandosi punto per punto con la motivazione della sentenza che intende contestare. Bisogna indicare con precisione quali parti della decisione si ritengono errate e per quali ragioni di fatto e di diritto. Un’impugnazione che si limita a una critica vaga e generica, senza entrare nel merito delle argomentazioni del giudice precedente, non supera il vaglio di ammissibilità.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha rilevato che il motivo del ricorso era ‘del tutto generico’. I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello di Torino avesse fornito una ‘articolata motivazione’ per la sua decisione di inammissibilità. A fronte di ciò, il ricorrente non ha opposto alcuna ragione specifica, né di fatto né di diritto, che potesse sostenere la sua richiesta. In pratica, la sua critica è rimasta in superficie, senza scalfire la logica giuridica della sentenza impugnata.

Di conseguenza, la Suprema Corte ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Questa decisione ha comportato non solo la conferma della precedente sentenza, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. La fase dell’appello non è una mera ripetizione del primo grado di giudizio, ma un controllo critico sulla decisione impugnata. Per questo, è indispensabile che i motivi del ricorso siano specifici, pertinenti e dialoghino criticamente con la motivazione della sentenza. In assenza di tali requisiti, si va incontro a una sicura declaratoria di inammissibilità, con un aggravio di costi e la definitiva chiusura del caso. La lezione è chiara: la precisione e la specificità non sono dettagli formali, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era considerato ‘del tutto generico’ e non forniva alcuna ragione specifica, né di fatto né di diritto, per contestare l’articolata motivazione della sentenza della Corte d’Appello.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte della Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in tremila euro da versare alla Cassa delle Ammende.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato originariamente condannato?
L’imputato era stato condannato in primo grado per un reato previsto dall’articolo 116 del Codice della Strada.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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