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Inammissibilità del ricorso: motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza del Tribunale di Rimini. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non specificavano in modo adeguato le critiche alla sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, evidenziando l’importanza di formulare impugnazioni precise per evitare l’inammissibilità del ricorso.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso: quando i motivi sono troppo generici

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi possa portare alla declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente manifestare un generico dissenso, ma è necessario articolare critiche specifiche e pertinenti. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere i requisiti di un ricorso efficace e le conseguenze di una sua formulazione carente.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Rimini in data 10 gennaio 2025. L’imputato, tramite il suo difensore, ha sollevato una serie di censure contro la decisione di primo grado, sperando di ottenere una riforma della stessa dalla Suprema Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza dell’8 aprile 2025, ha posto fine al percorso del gravame in modo netto e perentorio. I giudici hanno dichiarato l’inammissibilità del ricorso, applicando la procedura semplificata prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma consente alla Corte di decidere “senza formalità” quando un ricorso è palesemente inammissibile, evitando così i tempi e i costi di un’udienza pubblica. La decisione comporta non solo l’impossibilità di esaminare il merito delle questioni sollevate, ma anche conseguenze economiche significative per il ricorrente.

Le Motivazioni alla base dell’Inammissibilità del Ricorso

La Corte ha basato la sua decisione sulla manifesta genericità dei motivi addotti dal ricorrente. Le doglianze presentate erano state ritenute del tutto aspecifiche. In particolare, il ricorso si limitava a menzionare, in modo vago, questioni attinenti a:

* L’espressione della volontà dell’imputato.
* Il difetto di correlazione tra la richiesta dell’accusa e la sentenza.
* L’erronea qualificazione giuridica del fatto contestato.
* L’illegalità della pena o della misura di sicurezza applicata.

Secondo la Corte, queste censure non erano supportate da argomentazioni specifiche e puntuali che si confrontassero criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. Un ricorso, per essere ammissibile, deve indicare con precisione le parti del provvedimento che si contestano e le ragioni giuridiche a sostegno della critica. In assenza di tale specificità, l’impugnazione si risolve in una mera reiterazione di dissenso, insufficiente a innescare un riesame nel merito. Per questo, la declaratoria di inammissibilità del ricorso è stata ritenuta inevitabile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La pronuncia di inammissibilità ha comportato, per legge, due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato. In secondo luogo, il versamento di una somma di 4.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento sociale per i detenuti. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso ai mezzi di impugnazione è un diritto che deve essere esercitato con rigore e professionalità. La redazione di ricorsi generici o meramente esplorativi non solo è inefficace, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche rilevanti, appesantendo inutilmente il carico di lavoro della giustizia.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non specificavano in modo adeguato le ragioni di critica contro la sentenza impugnata, limitandosi a enunciare questioni senza un’argomentazione dettagliata.

Qual è la base giuridica per la declaratoria di inammissibilità “senza formalità”?
La base giuridica è l’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che permette alla Corte di Cassazione di dichiarare l’inammissibilità di un ricorso con una procedura semplificata quando i vizi sono evidenti.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 4.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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