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Inammissibilità del ricorso: le conseguenze legali

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da tre individui contro una sentenza della Corte d’Appello di Ancona. La decisione comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente sentenza.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Conseguenze e Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione il 3 marzo 2025 offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un appello giudicato non conforme ai requisiti di legge. L’esito, in questo caso, è stato una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con significative implicazioni economiche per i ricorrenti. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di una corretta formulazione degli atti processuali per accedere alla giustizia di legittimità.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine dai ricorsi presentati da tre individui avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Ancona in data 20 maggio 2024. I tre soggetti, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, hanno adito la Suprema Corte di Cassazione. Il collegio, presieduto dal Dott. Capozzi e con relatore il Consigliere Silvestri, ha esaminato i ricorsi in udienza, dopo aver dato avviso a tutte le parti coinvolte nel procedimento.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso

L’esito dell’udienza è stato netto e perentorio. La Corte di Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha dichiarato i ricorsi proposti inammissibili. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate dai ricorrenti. In sostanza, l’appello non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità, probabilmente per vizi di forma, carenza dei motivi previsti dalla legge o altre irregolarità procedurali. La conseguenza diretta è che la sentenza della Corte d’Appello di Ancona diventa definitiva e non più impugnabile.

Le Motivazioni della Decisione

Il testo dell’ordinanza è estremamente conciso e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità per ciascun ricorso. Tuttavia, la formula utilizzata implica che gli atti presentati non possedevano i requisiti essenziali che la legge richiede per un valido ricorso in Cassazione.
Un aspetto interessante riguarda la posizione della parte civile. La Corte ha ritenuto di non dover procedere alla liquidazione delle spese legali a suo favore, motivando tale scelta “in ragione del contributo in concreto offerto”. Sebbene non specificato, si può ipotizzare che tale contributo possa riferirsi a un accordo transattivo parziale o ad altre circostanze che hanno indotto la Corte a non gravare ulteriormente sui ricorrenti per questo aspetto.
La motivazione principale della condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria risiede invece nel principio secondo cui chi aziona inutilmente il complesso e costoso meccanismo della giustizia di legittimità deve farsi carico delle conseguenze. La condanna al pagamento di una somma a favore della Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Provvedimento

Le conclusioni che si possono trarre da questa ordinanza sono di notevole importanza pratica. In primo luogo, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta per i ricorrenti una condanna al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato. In secondo luogo, a questa si aggiunge una sanzione pecuniaria significativa, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione non è una spesa di giustizia, ma una vera e propria pena pecuniaria accessoria che colpisce chi abusa dello strumento processuale. Infine, la decisione rende la sentenza impugnata irrevocabile, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria. Questo caso serve da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e la fondatezza di un ricorso prima di presentarlo alla Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, come ad esempio la corretta indicazione dei motivi.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico ammonta a tremila euro.

Perché la parte civile non ha ottenuto il pagamento delle spese legali in questo caso?
La Corte di Cassazione ha deciso di non procedere alla liquidazione delle spese in favore della parte civile ‘in ragione del contributo in concreto offerto’, un elemento specifico del caso che ha indotto i giudici a non aggravare ulteriormente la posizione economica dei ricorrenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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