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Inammissibilità del ricorso: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. A causa della manifesta infondatezza dell’impugnazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, confermando il principio secondo cui gli appelli temerari hanno precise conseguenze economiche.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione Costa Caro

L’ordinanza della Corte di Cassazione, settima sezione penale, del 12 febbraio 2025, offre un chiaro monito sulle conseguenze dell’inammissibilità del ricorso. Presentare un’impugnazione senza validi motivi giuridici non solo non porta al risultato sperato, ma può anche comportare significative sanzioni economiche. Questo principio è stato ribadito con forza nel caso in esame, dove un ricorso palesemente infondato è costato al proponente non solo le spese del giudizio, ma anche una cospicua somma da versare alla Cassa delle ammende.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 13 settembre 2024. Il ricorrente, condannato nel precedente grado di giudizio, ha tentato di ottenere l’annullamento della decisione, contestando la valutazione dei fatti e le motivazioni fornite dai giudici di merito. Tuttavia, l’atto di impugnazione non ha superato il vaglio preliminare della Corte suprema.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito delle argomentazioni difensive, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione si basa sulla constatazione che l’impugnazione non presentava i requisiti minimi per essere esaminata. In particolare, le motivazioni della Corte d’Appello erano state ritenute complete e logiche, e il ricorso si limitava a riproporre questioni di fatto già adeguatamente valutate, senza sollevare reali vizi di legittimità.

Le Motivazioni della Condanna alle Spese e alla Sanzione

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha attivato le disposizioni dell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale. La Corte ha ritenuto che l’evidente infondatezza dell’appello configurasse un profilo di colpa in capo al ricorrente. Questa colpa non risiede nel semplice esercizio del diritto di difesa, ma nell’aver intrapreso un’azione giudiziaria in modo temerario, gravando inutilmente sul sistema giudiziario.

Sulla base di questa valutazione, la Corte ha emesso una duplice condanna economica:

1. Pagamento delle spese processuali: Come di consueto, la parte soccombente è tenuta a rimborsare i costi del procedimento.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: In aggiunta, è stata disposta una sanzione di 3.000 euro. Questo importo non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente inutili o dilatori. La Corte ha citato precedenti giurisprudenziali, tra cui una storica sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), che legittimano tale sanzione come deterrente contro l’abuso del processo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il diritto di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità. La decisione della Cassazione non limita il diritto di difesa, ma lo circoscrive entro i confini della serietà e della fondatezza giuridica. Le implicazioni pratiche sono chiare: prima di presentare un ricorso, specialmente in Cassazione dove il giudizio è limitato alla legittimità, è indispensabile una valutazione attenta e rigorosa delle possibilità di successo. Un appello superficiale o basato su argomentazioni già respinte non solo sarà dichiarato inammissibile, ma comporterà anche conseguenze economiche rilevanti per il cittadino. La sanzione di 3.000 euro serve da monito, sottolineando che l’accesso alla giustizia è un diritto prezioso che non deve essere sprecato con iniziative processuali avventate.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’appello non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, l’impugnazione viene respinta in una fase preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in ambito penale?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali. Inoltre, se l’inammissibilità è evidente e si ravvisa una colpa, viene condannata anche al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata determinata in 3.000 euro.

Perché il ricorrente è stato condannato anche a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Perché la Corte ha giudicato l’inammissibilità del ricorso come ‘evidente’, individuando una colpa nel ricorrente per aver presentato un’impugnazione manifestamente infondata. Questa sanzione è prevista dall’articolo 616 del codice di procedura penale per disincentivare ricorsi temerari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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