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Inammissibilità del ricorso: la decisione della Corte

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso proposto contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea la mancanza dei requisiti necessari per procedere all’esame di merito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Questo caso evidenzia l’importanza di presentare ricorsi fondati e conformi alla legge.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Chiude le Porte

L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di inammissibilità del ricorso, una decisione che impedisce l’esame nel merito di una questione legale. Questo provvedimento, seppur sintetico, è emblematico per comprendere i rigidi requisiti di accesso al giudizio di legittimità e le conseguenze per chi non li rispetta. Analizziamo nel dettaglio i fatti, la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il ricorrente, un individuo nato nel 1987, ha impugnato la decisione di secondo grado, cercando di ottenere una revisione dalla Suprema Corte di Cassazione. Il procedimento si è svolto in udienza pubblica, con la relazione del Consigliere designato e dopo aver dato avviso a tutte le parti coinvolte nel processo. Non vengono forniti dettagli specifici sulla natura del reato o sui motivi del ricorso, ma l’esito finale si concentra esclusivamente sull’aspetto procedurale.

L’Iter Giudiziario e l’Inammissibilità del Ricorso

Il percorso giudiziario è giunto al suo epilogo davanti alla Corte di Cassazione. Dopo l’udienza e l’analisi preliminare degli atti, il Collegio ha riscontrato una carenza dei presupposti necessari per poter procedere a una valutazione sostanziale dei motivi di impugnazione. Questa valutazione ha portato a una pronuncia di inammissibilità del ricorso, un esito che sancisce la fine del processo senza entrare nel vivo delle argomentazioni difensive.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente conciso, la decisione di dichiarare inammissibile il ricorso si fonda su principi consolidati della procedura penale. L’inammissibilità può derivare da molteplici cause, come la presentazione del ricorso fuori dai termini previsti, la mancanza di motivi specifici e pertinenti richiesti dalla legge, o l’assenza di legittimazione da parte del ricorrente.

In questo caso, la Corte, pur non esplicitando i motivi specifici, ha evidentemente ritenuto che il ricorso non superasse il vaglio preliminare di ammissibilità. La conseguenza diretta di tale declaratoria è la condanna del ricorrente a sostenere non solo le spese del procedimento, ma anche a versare una somma a titolo di sanzione alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha un carattere punitivo e dissuasivo, mirando a scoraggiare la presentazione di impugnazioni manifestamente infondate o dilatorie.

Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: il diritto di impugnazione non è incondizionato, ma deve essere esercitato nel rispetto delle forme e dei limiti stabiliti dal legislatore. La pronuncia di inammissibilità non è una valutazione sulla colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma un giudizio tecnico sulla correttezza dell’atto di impugnazione. Questa ordinanza serve come monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente, in grado di valutare attentamente i presupposti per un ricorso in Cassazione, evitando così esiti sfavorevoli e ulteriori oneri economici per l’assistito.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché mancano i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per l’impugnazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente in caso di inammissibilità?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha valutato se la sentenza d’appello fosse giusta o sbagliata?
No, la declaratoria di inammissibilità impedisce alla Corte di entrare nel merito della decisione impugnata. Il giudizio si ferma a una valutazione preliminare sulla validità del ricorso stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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