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Inammissibilità del ricorso: la decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da una cittadina contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla constatazione che il ricorso si limitava a riproporre le medesime argomentazioni già valutate e respinte nel precedente grado di giudizio, senza sollevare specifiche criticità o travisamenti processuali. Di conseguenza, è stata confermata la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando Ripetere gli Stessi Motivi Non Paga

L’ordinanza della Corte di Cassazione analizzata oggi offre uno spunto cruciale sulla corretta redazione degli atti di impugnazione, in particolare sul concetto di inammissibilità del ricorso. Spesso, si tende a riproporre le stesse argomentazioni già presentate nei gradi precedenti, ma come dimostra questa decisione, tale strategia è destinata a fallire davanti alla Suprema Corte. Vediamo nel dettaglio il caso e le ragioni che hanno portato a questa conclusione.

I Fatti alla Base del Giudizio

Una cittadina ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 20 maggio 2024. L’obiettivo era ottenere un riesame del suo caso, contestando le conclusioni a cui erano giunti i giudici del secondo grado.

Tuttavia, l’esito del ricorso non è stato quello sperato. La Suprema Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, ha emesso un’ordinanza che chiude definitivamente la questione, senza nemmeno entrare nel merito delle argomentazioni difensive.

Analisi dell’Inammissibilità del Ricorso

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per una ragione fondamentale: la sua natura meramente ripetitiva. I giudici hanno osservato che le doglianze difensive presentate in sede di Cassazione non erano altro che una riproposizione di quelle già ampiamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

L’Assenza di Vizi Specifici

Il ricorso per Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Nel caso di specie, la ricorrente non ha individuato specifici e decisivi travisamenti delle prove o errori procedurali commessi dai giudici precedenti. Si è limitata a proporre una valutazione dei fatti diversa da quella adottata in Appello, un’attività che esula completamente dalle competenze della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Corte

Nelle loro motivazioni, i giudici supremi hanno sottolineato che i giudici del merito avevano già “ampiamente vagliato e disatteso” le argomentazioni della difesa con un percorso logico-giuridico “esente da criticità giustificative”. La riproposizione di tali argomenti in Cassazione, senza l’indicazione di vizi di legittimità concreti, rende il ricorso privo dei requisiti minimi per essere esaminato.

Di conseguenza, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. Questa decisione comporta non solo la fine del processo, ma anche conseguenze economiche per la ricorrente, che è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un ricorso infondato.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il ricorso in Cassazione non è una terza occasione per discutere i fatti. Per avere successo, un ricorso deve concentrarsi sui vizi di legittimità della sentenza impugnata, come l’errata applicazione di una norma di legge o un difetto palese nella motivazione. La semplice riproposizione delle argomentazioni già respinte nei gradi di merito, senza un’analisi critica e specifica dei presunti errori del giudice precedente, porta inesorabilmente a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile quando non possiede i requisiti di legge, ad esempio se si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate nei gradi di merito senza indicare specifici vizi di legittimità della sentenza impugnata.

Cosa significa che le doglianze sono ‘meramente riprodotte’?
Significa che le argomentazioni presentate nel ricorso per Cassazione sono una semplice copia di quelle già sollevate e respinte dalla Corte d’Appello, senza aggiungere nuovi profili di illegittimità o critiche specifiche alla motivazione della sentenza precedente.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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