Inammissibilità del Ricorso: Cosa Significa e Quali Sono le Conseguenze
L’accesso alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio nel nostro ordinamento, è un percorso regolato da norme procedurali molto rigide. Un esempio emblematico delle conseguenze derivanti dal non rispetto di tali norme ci viene fornito da una recente ordinanza, che ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da tre persone. Questo articolo analizza la decisione e spiega, in termini chiari, cosa comporta tale esito processuale.
I Fatti del Caso
Tre individui avevano impugnato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di una città del Sud Italia, portando il caso davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Il loro obiettivo era ottenere una revisione della decisione di secondo grado. La Corte, tuttavia, non è nemmeno entrata nel merito delle questioni sollevate dai ricorrenti.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con un’ordinanza sintetica ma perentoria, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha stroncato le speranze dei ricorrenti. Il provvedimento dichiara semplicemente l’inammissibilità del ricorso. Questa formula lapidaria segna la fine del percorso giudiziario per gli imputati, rendendo definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Appello. Oltre alla delusione per l’esito, i tre ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro ciascuno a favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni dell’Inammissibilità del Ricorso
L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una tale decisione. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariati motivi, quasi sempre di natura procedurale. Tra questi, i più frequenti sono:
* Vizi di forma: l’atto potrebbe non rispettare i requisiti formali richiesti dalla legge.
* Motivi non consentiti: il ricorso potrebbe basarsi su una rivalutazione dei fatti, mentre la Cassazione è giudice di legittimità, cioè valuta solo la corretta applicazione della legge, non come si sono svolti i fatti.
* Tardività: il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge.
La decisione di inammissibilità, quindi, non significa che la Corte abbia ritenuto infondate le ragioni dei ricorrenti, ma che non ha potuto neppure prenderle in esame a causa di un ostacolo procedurale.
Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione
Le conseguenze di una dichiarazione di inammissibilità del ricorso sono molto concrete. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Nel caso di specie, ciò significa che la decisione della Corte d’Appello è legge tra le parti. In secondo luogo, scatta una sanzione economica. La condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di ammenda non è solo un ristoro per le casse dello Stato, ma serve anche da deterrente per disincentivare ricorsi presentati senza un’adeguata valutazione dei presupposti di legge. Questa ordinanza ribadisce l’importanza di affidarsi a professionisti esperti per navigare le complesse acque del processo di Cassazione, dove un errore procedurale può precludere ogni possibilità di successo.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Cassazione?
Significa che la Corte non può esaminare il merito delle questioni sollevate perché il ricorso presenta vizi procedurali o non rispetta i requisiti richiesti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito nel caso di specie, la parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro per ciascun ricorrente, da versare alla Cassa delle ammende.
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza precedente?
Sì. La declaratoria di inammissibilità da parte della Corte di Cassazione impedisce ogni ulteriore esame della vicenda processuale, rendendo la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) definitiva e irrevocabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16169 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16169 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 04/04/2025
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da:
NOME nato a MESSINA il 24/07/1972
NOME nato a MESSINA il 05/06/1999
NOME COGNOME nato a MESSINA il 30/09/1994
avverso la sentenza del 20/11/2024 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letti i ricorsi proposti nell’interesse di COGNOME NOME, COGNOME NOME e
COGNOME Elena avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che i ricorrenti hanno dedotto l’insussistenza del reato di resistenza, formulando generiche contestazioni alla sentenza di appello e non
confrontandosi con la specifica ricostruzione in fatto che descrive una opposizione al tentativo dei pubblici agenti di entrare in un’abitazione per
eseguire una perquisizione, condotta che correttamente è stata ricondotta all’ipotesi di cui all’art. 337 cod. pen.;
rilevato che sono generici i motivi concernenti l’omesso riconoscimento delle generiche in favore di NOME e NOME, avendo la Corte di
appello specificato i motivi ostativi all’attenuazione del trattamento sanzionatorio;
ritenuto, pertanto, che i ricorsi devono essere dichiarati inammissibili, con la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila ciascuno in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 aprile 2025
Il Consigliere estens re
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