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Inammissibilità del ricorso: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 4492/2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato. I motivi sono stati giudicati una mera ripetizione di argomenti già respinti in appello, privi di una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Rigetta l’Appello per Genericità

L’inammissibilità del ricorso per Cassazione rappresenta un esito processuale severo, che impedisce alla Suprema Corte di esaminare nel merito le questioni sollevate. Con l’ordinanza n. 4492 del 2024, la Corte ha ribadito i requisiti di specificità che un ricorso deve possedere per superare questo vaglio preliminare. Il caso in esame offre un chiaro esempio di come la mera riproposizione dei motivi d’appello, senza una critica argomentata alla sentenza impugnata, conduca inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato dalla Corte di Appello di Palermo, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’impugnazione si basava su tre motivi principali, tutti volti a contestare la correttezza della motivazione della sentenza di secondo grado in merito al giudizio di responsabilità penale. Il ricorrente, in sostanza, criticava la decisione dei giudici d’appello, sostenendo che non avessero valutato adeguatamente le prove e le argomentazioni difensive.

La Decisione della Corte sulla Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato della procedura penale: i motivi di ricorso non possono limitarsi a una semplice e ripetitiva enunciazione delle stesse doglianze già presentate e respinte nel giudizio di appello. Per essere ammissibile, l’impugnazione deve contenere una critica specifica e puntuale rivolta proprio alla sentenza che si contesta.

La Mancanza di una Critica Specifica e Argomentata

Secondo la Suprema Corte, i motivi presentati dal ricorrente erano ‘non specifici ma soltanto apparenti’. Questo significa che, sebbene formalmente presenti, essi erano vuoti di contenuto critico nei confronti della decisione della Corte d’Appello. Invece di analizzare le motivazioni dei giudici di secondo grado per evidenziarne eventuali vizi logici o giuridici, il ricorso si limitava a riproporre le medesime argomentazioni difensive. Un simile approccio non assolve alla funzione tipica del ricorso per Cassazione, che è quella di essere un controllo di legittimità sulla sentenza impugnata, non un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che i tre motivi di ricorso erano una ‘pedissequa reiterazione’ di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito. I giudici di Cassazione hanno osservato come la Corte d’Appello avesse, nelle pagine 2 e 3 della sua sentenza, individuato con chiarezza tutti gli elementi costitutivi alla base del giudizio di responsabilità per i reati contestati. Di fronte a una motivazione completa e logica, il ricorrente avrebbe dovuto formulare una ‘critica argomentata’, spiegando perché quella motivazione fosse errata in diritto o viziata logicamente. Omettendo di farlo, il ricorso è risultato privo della necessaria specificità. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per chiunque intenda presentare un ricorso per Cassazione: non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione precedente. È indispensabile strutturare l’impugnazione come un’analisi critica della sentenza che si attacca, evidenziandone con precisione i difetti. La mera riproposizione di argomenti già esaminati e respinti è una strategia destinata al fallimento, che comporta non solo la conferma della condanna, ma anche l’aggiunta di ulteriori oneri economici. La specificità e la pertinenza della critica sono, dunque, i pilastri fondamentali per un ricorso ammissibile.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una semplice ripetizione di quelli già discussi e respinti dalla Corte d’Appello, risultando privi di una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di ricorso erano una ‘pedissequa reiterazione’?
Significa che il ricorrente si è limitato a riproporre esattamente le stesse argomentazioni già avanzate nel precedente grado di giudizio, senza sviluppare una critica mirata ai ragionamenti contenuti nella sentenza della Corte d’Appello.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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