LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità del ricorso: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza del GIP. La decisione si basa sulla genericità dei motivi di appello, che non rispettavano i requisiti di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 4.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando l’Impugnazione non Supera il Vaglio della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di inammissibilità del ricorso in Cassazione, un esito che comporta conseguenze significative per il proponente. La Suprema Corte ha stabilito che un’impugnazione, per essere valutata nel merito, deve essere formulata con motivi specifici e non generici. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere le regole procedurali e le implicazioni pratiche per chi si rivolge al massimo organo della giustizia penale.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Enna. L’imputato, tramite il suo difensore, ha impugnato la decisione di primo grado, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione. Il procedimento è giunto all’udienza del 8 aprile 2025 per la discussione e la decisione finale.

La Decisione della Corte sulla Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, Settima Sezione Penale, ha esaminato i motivi del ricorso e li ha ritenuti non idonei a superare il vaglio preliminare di ammissibilità. Con una procedura snella, definita “senza formalità” ai sensi dell’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, i giudici hanno emesso un’ordinanza che dichiara l’inammissibilità del ricorso. Questa decisione ha impedito un esame del merito della questione, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base della declaratoria di inammissibilità risiede nella natura stessa dei motivi presentati. La Corte ha rilevato che le censure mosse alla sentenza del GIP erano generiche e non specifiche. In particolare, il ricorso non argomentava in modo puntuale su aspetti cruciali quali:

* L’espressione della volontà dell’imputato.
* Il difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza.
* L’erronea qualificazione giuridica del fatto.
* L’eventuale illegalità della pena o della misura di sicurezza applicata.

La mancanza di specificità dei motivi rende l’impugnazione non conforme ai requisiti di legge, obbligando la Corte a dichiararne l’inammissibilità senza entrare nel vivo delle questioni sollevate.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Le conseguenze di tale pronuncia sono duplici. In primo luogo, la sentenza del GIP di Enna diventa definitiva. In secondo luogo, l’inammissibilità comporta, per legge, la condanna del ricorrente a due obblighi di pagamento:

1. Il pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. Il versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che la Corte ha quantificato in 4.000,00 euro.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso per cassazione deve essere redatto con rigore tecnico e precisione, esponendo in modo chiaro e specifico le ragioni di diritto per cui si contesta la decisione precedente. In caso contrario, il rischio concreto è quello di una declaratoria di inammissibilità, con la conseguente condanna a sanzioni pecuniarie e la chiusura definitiva del caso.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non specificavano le critiche alla sentenza impugnata riguardo a punti essenziali come la volontà dell’imputato, la correlazione tra richiesta e decisione, la qualificazione giuridica del fatto o l’illegalità della pena.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 4.000,00 euro.

Cosa significa che la decisione è stata presa “senza formalità”?
Significa che la Corte ha applicato una procedura semplificata e accelerata, prevista dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, utilizzata quando l’inammissibilità del ricorso appare manifesta, senza la necessità di una discussione orale in udienza pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati