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Inammissibilità del ricorso: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La decisione sottolinea come la Suprema Corte possa, in certi casi, integrare la motivazione mancante, rendendo il ricorso non esaminabile nel merito. A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Chiude le Porte all’Appello

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di inammissibilità del ricorso in Cassazione, una decisione che impedisce l’analisi nel merito di un caso. Questa pronuncia conferma un principio fondamentale: non tutte le impugnazioni superano il vaglio preliminare della Suprema Corte. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda processuale e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Un soggetto proponeva ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. Il ricorso mirava a contestare la decisione del giudice di secondo grado, cercando di ottenere una revisione del giudizio. La Suprema Corte, dopo aver ricevuto il ricorso e dato avviso alle parti, ha proceduto all’udienza per valutarne l’ammissibilità prima ancora di entrare nel merito della questione.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della controversia, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse torto o ragione sui fatti. Si ferma a un livello precedente, constatando che il ricorso non possiede i requisiti formali o sostanziali per essere giudicato.
Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per chi presenta ricorsi giudicati inammissibili.

Le motivazioni sulla inammissibilità del ricorso

La Corte ha motivato la sua decisione basandosi su un orientamento giurisprudenziale consolidato. In particolare, ha richiamato una precedente sentenza (Cass. Pen., Sez. 6, n. 58094/2017) che chiarisce un punto cruciale: la Corte di Cassazione, in forza dei suoi poteri di piena cognizione, può provvedere autonomamente a redigere o integrare la motivazione che si assume mancante nel provvedimento impugnato.

Il Potere della Cassazione di Integrare la Motivazione

Questo significa che, se un ricorso si lamenta, ad esempio, di una motivazione carente da parte del giudice d’appello, la Cassazione non è obbligata a rinviare il caso indietro. Se ritiene di avere tutti gli elementi per valutare il fatto e completare il ragionamento giuridico, può farlo direttamente. Questo potere rende inutile un ricorso basato su tale specifico vizio, portando alla sua diretta declaratoria di inammissibilità. Pertanto, la Corte ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile, con le conseguenti condanne economiche per il ricorrente.

Le conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione riafferma l’importanza di redigere ricorsi per cassazione solidi e fondati su vizi che non possano essere ‘sanati’ direttamente dalla Suprema Corte. L’istituto della inammissibilità del ricorso funge da filtro per evitare che la Cassazione venga oberata da impugnazioni dilatorie o palesemente infondate. Per i cittadini, ciò significa che l’accesso al terzo grado di giudizio non è automatico e comporta dei rischi economici significativi se il ricorso non è supportato da motivi validi e pertinenti, capaci di superare il severo vaglio di ammissibilità della Corte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono state le conseguenze per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte ha ritenuto di poter provvedere direttamente a integrare o redigere la motivazione eventualmente mancante nella sentenza impugnata, rendendo di fatto inutile il motivo del ricorso. Sulla base di questo potere e di un precedente giurisprudenziale, ha concluso per l’inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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