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Inammissibilità del ricorso in Cassazione: analisi

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza del Tribunale, applicando una procedura semplificata. La decisione sottolinea i rigidi requisiti formali per l’accesso al giudizio di legittimità e le conseguenze economiche, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, per chi non li rispetta.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Quando e Perché

L’inammissibilità del ricorso rappresenta uno degli esiti più comuni e, allo stesso tempo, più severi nel processo penale di legittimità. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non entra nel merito della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare sulla sua conformità alla legge. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare i presupposti e le conseguenze di tale decisione.

I Fatti del Processo

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dal Tribunale di La Spezia in data 14 gennaio 2025. L’imputato, tramite il suo difensore, ha impugnato la decisione di primo grado, portando le sue doglianze dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere una riforma della sentenza che lo vedeva soccombente.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza dell’8 aprile 2025, ha posto fine al percorso processuale del ricorrente dichiarando l’inammissibilità del suo ricorso. La Corte ha applicato una procedura semplificata, nota come de plano, prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma consente alla Corte di decidere ‘senza formalità’ quando l’inammissibilità è palese, accelerando i tempi della giustizia.

La Procedura Semplificata ex art. 610, comma 5-bis c.p.p.

Questa disposizione procedurale è fondamentale per l’efficienza della Corte di Cassazione. Permette di definire rapidamente i ricorsi che mancano dei requisiti minimi per essere discussi nel merito, evitando di appesantire il ruolo delle udienze pubbliche. La decisione viene presa in camera di consiglio sulla base degli atti, senza la partecipazione delle parti.

Le Motivazioni della Declaratoria di Inammissibilità del Ricorso

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio specifico dei motivi che hanno viziato l’atto di impugnazione, richiama una serie di cause generali che portano a una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Tra queste, il provvedimento menziona genericamente vizi attinenti:

* all’espressione della volontà dell’imputato;
* alla mancanza di correlazione tra la richiesta avanzata e la sentenza impugnata;
* all’erronea qualificazione giuridica del fatto;
* all’illegalità della pena o della misura di sicurezza.

Questi elementi indicano che l’atto di appello era probabilmente carente sotto il profilo della specificità dei motivi, un requisito essenziale affinché il giudice superiore possa comprendere esattamente quali aspetti della decisione precedente vengono contestati e perché.

Le Conclusioni: Conseguenze Economiche e Principio di Diritto

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Al contrario, comporta effetti pratici molto concreti per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali. Infine, come stabilito nel caso di specie, viene condannato al versamento di una somma, fissata in 4.000,00 euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. La decisione ribadisce quindi un principio cruciale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, è subordinato al rigoroso rispetto delle regole processuali, la cui violazione comporta non solo il rigetto della domanda, ma anche un aggravio di spese.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata stabilita in 4.000,00 euro.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo specifico caso?
La Corte ha rilevato l’inammissibilità sulla base di vizi procedurali generici, come la carenza nella correlazione tra la richiesta e la sentenza, l’errata qualificazione giuridica dei fatti o l’illegalità della pena, decidendo ‘senza formalità’ come previsto dalla legge per i casi di manifesta infondatezza.

Cosa significa dichiarare un’inammissibilità ‘senza formalità’?
Significa che la Corte di Cassazione, in base all’art. 610, comma 5-bis del codice di procedura penale, può decidere con una procedura accelerata e semplificata, senza udienza pubblica, quando i motivi di inammissibilità del ricorso sono evidenti fin da subito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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