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Inammissibilità del ricorso: i requisiti secondo la Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si basa sulla genericità dei motivi addotti, che non rispettavano i requisiti prescritti dall’art. 581 cod. proc. pen. La ricorrente, non avendo argomentato in modo specifico e critico contro la sentenza impugnata, è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, confermando la severità dei criteri per l’ammissibilità dei ricorsi.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando i Motivi sono Troppo Generici

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione sui requisiti formali e sostanziali di un ricorso. Quando un’impugnazione non è specifica e si limita a riproporre argomenti già vagliati, il rischio concreto è quello dell’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna a ulteriori spese. Analizziamo questo caso per comprendere quali errori evitare.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. La ricorrente contestava la decisione dei giudici di merito su diversi punti fondamentali: la sua responsabilità penale, il trattamento sanzionatorio applicato e le circostanze del reato. L’obiettivo era ottenere una riforma della sentenza d’appello.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

I giudici della Suprema Corte, tuttavia, non sono entrati nel merito delle questioni sollevate. Con una breve ma incisiva ordinanza, hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non significa che le ragioni della ricorrente fossero infondate nel merito, ma che il modo in cui sono state presentate era giuridicamente inadeguato per attivare una valutazione da parte della Corte.

La conseguenza diretta di questa declaratoria è stata duplice: la conferma definitiva della sentenza impugnata e la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Genericità come Vizio Capitale

La Corte ha fondato la sua decisione sull’assenza dei requisiti prescritti dall’articolo 581 del codice di procedura penale. Questo articolo stabilisce, a pena di inammissibilità, che l’atto di impugnazione deve contenere un’enunciazione puntuale e specifica dei motivi, indicando le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che la sostengono.

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che il ricorso presentava le seguenti criticità:

1. Doglianze Generiche: Le argomentazioni della difesa sono state definite ‘generiche’, ovvero non sufficientemente dettagliate e specifiche. Invece di contestare punti precisi della motivazione della sentenza d’appello, il ricorso si è limitato a riproporre, in modo quasi identico, le stesse lamentele già presentate e respinte nel grado precedente.
2. Mancanza di Confronto Critico: Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice ripetizione delle argomentazioni d’appello. È necessario un ‘confronto critico’ con la sentenza che si impugna, dimostrando perché e dove i giudici di secondo grado hanno sbagliato nell’applicare la legge o nel valutare le prove. Questo confronto mancava del tutto.
3. Legittimità della Motivazione ‘per relationem’: La Corte ha sottolineato che i giudici d’appello avevano legittimamente fatto ricorso alla tecnica della ‘motivazione per relationem’, ossia richiamando le motivazioni della sentenza di primo grado. Il ricorso avrebbe dovuto attaccare specificamente anche la congruità di tale richiamo, cosa che non è avvenuta.

In sostanza, l’appello è stato considerato un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti, cosa preclusa in sede di legittimità, piuttosto che un’impugnazione volta a denunciare vizi di legge.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace

L’ordinanza in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. Dimostra che non è sufficiente essere convinti delle proprie ragioni; è indispensabile saperle articolare secondo le rigide regole processuali. Un ricorso efficace deve essere specifico, puntuale e critico. La genericità e la mera riproposizione di vecchi argomenti non solo non portano al risultato sperato, ma comportano anche un aggravio di costi. La corretta formulazione di un atto di impugnazione è, dunque, il primo e più importante passo per la tutela dei propri diritti in sede di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581 del codice di procedura penale. In particolare, le doglianze erano generiche, esposte in fatto e non contenevano una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto a sostegno.

Cosa significa che i motivi del ricorso erano ‘generici’?
Significa che le lamentele erano vaghe e non indicavano in modo specifico e critico gli errori della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse argomentazioni difensive già presentate e disattese nel precedente grado di giudizio.

Quali sono state le conseguenze economiche per la ricorrente a seguito della decisione?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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