Inammissibilità del Ricorso: Quando un Appello in Cassazione Viene Rifiutato
L’inammissibilità del ricorso è una delle questioni procedurali più rilevanti nel diritto penale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 8271/2024, offre un chiaro esempio dei motivi che possono portare a questa drastica conclusione, sottolineando l’importanza della specificità e della pertinenza dei motivi di impugnazione. Analizziamo insieme questo caso per capire quali sono i requisiti che un ricorso deve possedere per essere esaminato nel merito.
I Fatti del Caso: Un Ricorso Contro la Sentenza d’Appello
Il caso ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli il 15 marzo 2023. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un presunto vizio di motivazione nella sentenza di secondo grado. L’obiettivo era ottenere un riesame della propria posizione da parte della Suprema Corte.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, nella camera di consiglio del 15 dicembre 2023, ha emesso una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, ovvero alla valutazione dei requisiti formali e sostanziali del ricorso stesso. 
Come conseguenza diretta, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: La Genericità e la Mancata Correlazione con la Sentenza Impugnata
La Corte ha fondato la sua decisione sulla base di una motivazione chiara e rigorosa. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché “non specifico”. Ma cosa significa concretamente? Secondo i giudici, i motivi presentati erano:
*   Del tutto generici: Le argomentazioni non erano sufficientemente dettagliate e si limitavano a enunciazioni di principio senza calarle nella realtà processuale specifica.
*   Privi delle ragioni di diritto e dei dati di fatto: Il ricorso non indicava chiaramente quali norme di legge sarebbero state violate né quali elementi fattuali, emersi nel processo, sarebbero stati erroneamente valutati dalla Corte d’Appello.
*   Senza correlazione con la sentenza impugnata: Questo è il punto cruciale. Il ricorso non si confrontava con le argomentazioni logico-giuridiche sviluppate dai giudici d’appello nella loro sentenza. In pratica, l’atto di impugnazione procedeva per la sua strada, ignorando il percorso motivazionale che aveva portato alla condanna. Un ricorso efficace, invece, deve “smontare” punto per punto la motivazione del provvedimento che contesta.
La Suprema Corte ha inoltre richiamato la giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 186/2000) per escludere che l’inammissibilità fosse dovuta a una causa non imputabile al ricorrente, giustificando così la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Provvedimento
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: la precisione è tutto. Un ricorso non può essere una semplice lamentela generica, ma deve essere un atto tecnico, argomentato e strettamente collegato alla decisione che si intende criticare. Per gli avvocati, ciò significa studiare a fondo la motivazione della sentenza impugnata e costruire un’impugnazione che ne contesti specificamente i passaggi logici e le valutazioni giuridiche. Per gli assistiti, è un monito sull’importanza di affidarsi a difensori che possano redigere atti tecnicamente ineccepibili, poiché un errore di impostazione può precludere l’accesso al giudizio di merito, con conseguenze economiche non trascurabili.
 
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto non specifico, in quanto presentava deduzioni generiche, prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto a supporto delle richieste, e non si correlava con le argomentazioni della sentenza impugnata.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di € 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
È possibile evitare la condanna alle spese in caso di inammissibilità?
No, in questo specifico caso la Corte ha stabilito che, non ravvisandosi un’assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, alla declaratoria di inammissibilità consegue la condanna al pagamento delle spese e della sanzione.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 8271 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 8271  Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 15/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/03/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
P
Rilevato che il ricorso presentato da COGNOME NOME, con cui deduce il vizio motivazione in relazione all’art. 129 cod. proc. pen., è inammissibile perché non specif prospettando deduzioni del tutto generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fa sorreggono le richieste, senza correlarsi con le argomentazioni della sentenza impugnata;
stante l’inammissibilità del ricorso, non ravvisandosi assenza di colpa nella determinazio della causa di inammissibilità (Corte Cost. sent. n. 186 del 13/06/2000), alla condanna d ricorrente al pagamento delle spese del procedimento consegue quella al pagamento della sanzione pecuniaria nella misura, ritenuta equa, di 3.000 euro in favore della Cassa del ammende.
P.Q. M .
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di C 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 15 dicembre 2023.