LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità del ricorso: conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16296/2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un soggetto contro un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza. La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, non essendo emersi elementi per escludere la colpa nella presentazione del gravame.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso: quali sono le conseguenze per chi impugna?

L’ordinanza n. 16296 del 2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro promemoria sulle conseguenze derivanti dalla presentazione di un gravame giudiziario privo dei presupposti di legge. La Suprema Corte ha ribadito che l’inammissibilità del ricorso non è una mera formalità procedurale, ma comporta specifiche e onerose sanzioni economiche a carico del proponente. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio il meccanismo sanzionatorio previsto dal nostro ordinamento.

I fatti di causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro in data 15 giugno 2023. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha esaminato il ricorso in udienza il 7 marzo 2024, giungendo a una pronuncia di carattere prettamente processuale, senza entrare nel merito della vicenda sostanziale.

La decisione della Corte sull’inammissibilità del ricorso

La Corte Suprema ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto. Questa decisione, pur non pronunciandosi sul fondo della questione, ha attivato automaticamente le disposizioni dell’articolo 616 del codice di procedura penale, che disciplinano le conseguenze economiche a carico della parte privata il cui ricorso venga respinto in questa forma.

Le motivazioni

La motivazione della condanna economica risiede direttamente nella legge. L’art. 616 c.p.p. stabilisce che, in caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente deve essere condannato al pagamento delle spese del procedimento.

In aggiunta, la norma prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Tale sanzione viene irrogata a meno che non emergano elementi concreti che possano escludere la colpa del ricorrente nella determinazione della causa di inammissibilità. Questo principio, rafforzato dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 186 del 2000), presume una responsabilità del proponente nel presentare un’impugnazione non ammissibile.

Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha ritenuto di quantificare tale sanzione in una somma di tremila euro, definendola “equa” in base alle circostanze. La condanna, quindi, non è una valutazione discrezionale sulla “sconfitta” nel merito, ma una conseguenza diretta di un errore procedurale grave che ha impegnato inutilmente il sistema giudiziario.

Le conclusioni

La pronuncia in esame sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia e il diritto di impugnazione devono essere esercitati con responsabilità. La presentazione di un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Il sistema giuridico prevede sanzioni specifiche per disincentivare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, garantendo che le risorse della giustizia siano dedicate a casi meritevoli di esame. Pertanto, prima di intraprendere un percorso di impugnazione, è essenziale una valutazione rigorosa dei presupposti di ammissibilità, per evitare di incorrere in significative condanne economiche.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali.

Perché il ricorrente deve pagare anche una somma alla Cassa delle ammende?
La condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende è una sanzione aggiuntiva prevista dalla legge quando non vi sono elementi per escludere la colpa del ricorrente nell’aver presentato un’impugnazione inammissibile.

Come viene stabilito l’importo della sanzione da versare alla Cassa delle ammende?
La Corte determina l’importo della sanzione in via equitativa. Nel caso di specie, la somma è stata stimata come equa e fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati