Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25236 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25236 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 06/06/2025
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: NOME COGNOME nato il 08/09/1993 COGNOME nato il 22/05/1996
avverso la sentenza del 12/11/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RG 7666/25
Ritenuto che il ricorso congiunto proposto nell’interesse dei due imputati introduce inammissibilmente censure non consentite nel giudizio di legittimità,
poiché concernenti la ricostruzione e la valutazione del fatto, nonché
l’apprezzamento del materiale probatorio, profili del giudizio rimessi alla esclusiva competenza del giudice di merito, che ha fornito una congrua e adeguata
motivazione, esente da vizi logici, perché basata su corretti criteri di inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di esperienza;
ritenuto che contrariamente a quanto si assume nel ricorso, la Corte di appello di Firenze ha fornito adeguata motivazione in relazione alla valutazione delle prove
e
testimoniali ritenute attendibili (in particolare dei numerosi agenti intervenuti), e che i rilievi critici dei ricorrenti, lungi dal denunciare un effettivo travisamento d
dati probatori, appaiono volti solamente a sollecitare un diverso giudizio di fatto non consentito in sede di legittimità, attraverso una diversa ed alternativa lettura
del materiale probatorio, ciò soprattutto con riferimento al vaglio di attendibilità
della testimonianza resa dalla fidanzata di uno degli imputati;
ritenuto che tutte le doglianze dei ricorrenti in punto di valutazione delle prove testimoniali non possono essere prese in esame in questa sede, afferendo
questioni di fatto rimesse alla cognizione dei giudici di merito, le cui valutazioni appaiono sorrette da motivazione non illogica;
ritenuto che anche l’ultimo motivo / riferito alla non applicazione dell’art. 131bis cod. pen., è ugualmente generico /avendo la Corte di appello fornito adeguata motivazione su tale punto, considerate le valutazioni espresse sulla dinamica dei fatti risultata del tutto diversa da quella addotta dalla difesa, trattandosi di censure per profili di fatto non suscettibili di una diversa ed autonoma rivalutazione in sede di legittimità;
ritenuto che letmemoritidifensiva dell’avv. NOME COGNOME per un verso sottopone questioni nuove come tali inammissibili perché non dedotte nei motivi di ricorso e, per altro verso, ( reitera le stesse argom’ntazioni con cui ha censurato l’attendibilità dei testi a carico, con rilievi inammissibili in questa sede perché investono solo la valutazione delle prove senza la denuncia di effettivi travisamenti del loro contenuto;
rilevato che dalla inammissibilità dei ricorsi consegue ex art. 616 c.p.p. la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000,00 in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 6 giugno 2025
Il Consigliere estensore
Il Presidente