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Inammissibilità del ricorso: Cassazione su motivi generici

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. I motivi sono stati giudicati generici, illogici e mirati a una non consentita rivalutazione dei fatti in sede di legittimità. La decisione sottolinea la rigorosità dei requisiti per l’accesso alla Suprema Corte e comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di ammenda.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Chiude la Porta ai Motivi Generici

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato i principi cardine che regolano l’accesso al giudizio di legittimità, dichiarando l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati. Questa decisione è un’importante lezione sui requisiti di specificità e pertinenza che ogni impugnazione deve possedere per superare il vaglio della Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Due soggetti avevano proposto ricorso per Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze datata 12 novembre 2024. I ricorrenti contestavano la decisione di secondo grado attraverso una serie di motivi, inclusa la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.

L’Analisi della Cassazione sull’Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte ha esaminato i ricorsi e li ha rigettati senza entrare nel merito delle questioni sollevate, giudicandoli inammissibili per diverse ragioni procedurali di fondamentale importanza.

Motivazioni Illogiche e Generiche

In primo luogo, i giudici hanno ritenuto che le argomentazioni presentate fossero sorrette da una ‘motivazione non illogica’ da parte della Corte d’Appello. Il motivo relativo all’art. 131-bis c.p. è stato definito ‘ugualmente generico’, poiché la Corte territoriale aveva già fornito una motivazione adeguata sul punto. Le censure dei ricorrenti, secondo la Cassazione, si traducevano in una richiesta di rivalutazione dei fatti, attività preclusa nel giudizio di legittimità, che si concentra esclusivamente sulla corretta applicazione del diritto.

Le Memorie Difensive e i Nuovi Motivi

Un ulteriore aspetto determinante per l’inammissibilità del ricorso è stato il contenuto della memoria difensiva presentata da uno dei legali. La Corte ha rilevato che tale memoria introduceva ‘questioni nuove’ non dedotte nei motivi di ricorso originari. La legge processuale è chiara: la memoria difensiva può solo illustrare i motivi già presentati, non introdurne di nuovi. Inoltre, la memoria reiterava argomentazioni sulla presunta inattendibilità dei testimoni, censure che investono la valutazione delle prove, un ambito riservato al giudice di merito e non sindacabile in Cassazione se non per vizi logici manifesti o travisamento della prova, qui non denunciati.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione sul principio consolidato secondo cui il ricorso di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul fatto. I motivi devono essere specifici, pertinenti e criticare la sentenza impugnata per violazioni di legge o vizi logici della motivazione, non per un dissenso sulla ricostruzione fattuale operata dai giudici di merito. La genericità dei motivi e l’introduzione di questioni nuove in memorie successive violano le regole procedurali e portano inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La conseguenza diretta dell’inammissibilità è stata la condanna dei ricorrenti, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio straordinario che richiede rigore e precisione nella formulazione dei motivi. Tentare di ottenere una nuova valutazione del merito attraverso argomentazioni generiche o proceduralmente irrituali si traduce non solo in un insuccesso processuale, ma anche in significative conseguenze economiche.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi sono generici, illogici, o se tentano di ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove, compito che spetta ai giudici di merito e non alla Corte di Cassazione in sede di legittimità.

È possibile aggiungere nuovi motivi di ricorso in una memoria difensiva successiva?
No, la memoria difensiva non può introdurre questioni nuove non dedotte nei motivi originari del ricorso. Il suo scopo è unicamente quello di illustrare e approfondire le argomentazioni già presentate.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato un ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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