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Inammissibilità del ricorso: Cassazione e sanzioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un soggetto contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione si basa sul fatto che l’appello mirava a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. Tale inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del ricorso: quando l’appello in Cassazione viene respinto

L’inammissibilità del ricorso è un concetto cruciale nel diritto processuale italiano, specialmente quando si giunge all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Questa sanzione processuale impedisce alla Corte di entrare nel merito di una questione. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce le conseguenze di un ricorso che non rispetta i limiti del giudizio di legittimità, portando a una condanna per spese e sanzioni. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un individuo avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. Il ricorrente, non soddisfatto della decisione del tribunale di primo grado, ha deciso di impugnare il provvedimento direttamente in Corte di Cassazione, cercando di ottenere una revisione della sua posizione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 6 marzo 2025, ha messo un punto fermo sulla questione. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea la rigidità dei requisiti per adire la Suprema Corte.

Le Motivazioni della Decisione sull’Inammissibilità del Ricorso

Le motivazioni alla base della decisione sono di natura prettamente procedurale. La Corte ha osservato che le censure sollevate dal ricorrente non vertevano su presunte violazioni di legge o vizi di motivazione, unici motivi per cui è possibile ricorrere in Cassazione. Al contrario, le critiche erano finalizzate a sollecitare una diversa valutazione dei fatti, un’attività che esula completamente dalle competenze della Corte di legittimità, la quale non è un ‘terzo grado’ di giudizio sul merito.

In sostanza, il ricorrente ha tentato di ottenere un nuovo esame delle circostanze di fatto, compito che spetta esclusivamente ai giudici dei gradi precedenti. La Cassazione ha ritenuto che il provvedimento impugnato fosse fondato su motivazioni adeguate e che le censure proposte non fossero consentite. Pertanto, constatata la mancanza dei presupposti per un esame nel merito, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso.

Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La pronuncia in esame offre un importante monito: il ricorso per Cassazione non è uno strumento per rimettere in discussione l’intera vicenda fattuale. È un rimedio straordinario, limitato al controllo della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione. L’epilogo di questo caso dimostra che presentare un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Oltre alla conferma della decisione impugnata, il ricorrente deve farsi carico delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, applicata in assenza di elementi che possano giustificare l’errore e quindi escludere la colpa nella presentazione di un’impugnazione viziata. Questa decisione rafforza il principio di responsabilità processuale e l’importanza di un’attenta valutazione legale prima di adire la Suprema Corte.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Se un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso in questo caso è stato ritenuto inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le censure proposte erano, nella sostanza, tese a sollecitare una diversa valutazione dei fatti, attività che non è consentita alla Corte di Cassazione, la quale giudica solo sulla corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità).

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso e perché è stata applicata?
La sanzione ammonta a tremila euro. È stata applicata perché all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, non essendo stati riscontrati elementi per escludere la colpa del ricorrente nel presentare un’impugnazione inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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