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Inammissibilità del ricorso: Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando l’importanza dei requisiti formali per l’accesso alla giurisdizione superiore.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Chiude le Porte

L’inammissibilità del ricorso è una delle decisioni più nette che la Corte di Cassazione possa emettere. Significa che l’impugnazione non supera il vaglio preliminare di ammissibilità e non viene nemmeno esaminata nel merito. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre l’opportunità di analizzare le conseguenze pratiche di una tale declaratoria, che comporta non solo la fine del percorso giudiziario ma anche significative sanzioni economiche per chi ha proposto il ricorso.

I Fatti del Caso

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 23 gennaio 2025. L’appellante, cercando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, si è rivolto alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano. La Corte Suprema, tuttavia, non è entrata nel vivo della questione sollevata dal ricorrente.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Inammissibilità del Ricorso

Con un’ordinanza emessa il 1° luglio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non implica una valutazione sulla fondatezza o meno delle ragioni del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente: la verifica dei requisiti formali e sostanziali che la legge impone per poter accedere al giudizio di legittimità.

Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Al contrario, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute per questa fase del giudizio.
2. Il versamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o privi dei requisiti di legge, che congestionano il lavoro della Suprema Corte.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia estremamente sintetica e non entri nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla decisione, possiamo dedurre la logica sottostante. L’inammissibilità del ricorso viene solitamente dichiarata quando l’atto presenta vizi di forma, quando le censure mosse alla sentenza impugnata non rientrano tra quelle consentite dalla legge (ad esempio, si chiede alla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che non le spetta), o quando il ricorso è manifestamente infondato. La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende suggerisce che la Corte abbia ravvisato una certa negligenza o temerarietà nella proposizione dell’impugnazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, non un terzo grado di giudizio. Gli avvocati e le parti devono prestare la massima attenzione nel redigere il ricorso, assicurandosi che rispetti scrupolosamente i requisiti formali e che i motivi proposti siano pertinenti al giudizio di legittimità. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere la propria istanza respinta senza esame, ma anche di incorrere in sanzioni economiche rilevanti che aggravano la posizione del condannato.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato, senza quindi procedere all’esame del merito della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso in Cassazione?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 23 gennaio 2025.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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