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Inammissibilità del ricorso: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per ricettazione. Il motivo risiede nel tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Suprema Corte, confermando così i limiti del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Cassazione Non Può Riesaminare i Fatti

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio sui limiti del giudizio di legittimità e sulle ragioni che portano alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Il caso riguarda un imputato che, dopo essere stato condannato per ricettazione nei primi due gradi di giudizio, ha tentato di contestare la decisione davanti alla Suprema Corte proponendo una diversa interpretazione delle prove. La Corte ha respinto il tentativo, ribadendo un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale.

I Fatti del Processo

Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello di Milano per diversi episodi di ricettazione, ha presentato ricorso per cassazione. L’unico motivo di appello era incentrato sulla presunta illogicità della motivazione della sentenza di secondo grado. L’imputato, in sostanza, non contestava una violazione di legge, ma proponeva una ricostruzione dei fatti e una lettura delle prove processuali alternative a quelle adottate dai giudici di merito, sostenendo che la propria versione fosse più logica.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza Num. 25993 del 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva. Oltre a ciò, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i casi di ricorsi inammissibili.

Le Motivazioni: Il Principio di Diritto sull’Inammissibilità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni con cui i giudici hanno spiegato il perché dell’inammissibilità del ricorso. La Corte ha chiarito che il suo ruolo non è quello di un ‘terzo grado’ di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. È precluso alla Corte di Cassazione sovrapporre la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta nei precedenti gradi.

I giudici di legittimità non possono ‘saggiare la tenuta logica della pronuncia’ confrontandola con altre possibili ricostruzioni dei fatti. Il loro compito è verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia esente da vizi logici evidenti e che sia stata applicata correttamente la legge. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione coerente e priva di vizi, fondando il proprio convincimento su argomenti giuridici corretti. Tentare di proporre una ‘lettura alternativa’ del materiale probatorio è un’attività che esula completamente dalle competenze della Corte di Cassazione, rendendo il ricorso, per sua stessa natura, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza riafferma un principio cruciale per chiunque intenda presentare un ricorso per cassazione: il focus deve essere sugli errori di diritto, non sui fatti. Non è possibile chiedere alla Suprema Corte di riesaminare testimonianze, perizie o documenti per arrivare a una conclusione diversa da quella dei giudici di merito. Un ricorso basato esclusivamente su una diversa ricostruzione fattuale è destinato a fallire e comporterà, come in questo caso, la condanna al pagamento di ulteriori spese e sanzioni pecuniarie. La decisione serve da monito: il giudizio di Cassazione è un controllo di legittimità, non una nuova opportunità per discutere il merito della causa.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché contestava la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove effettuate dai giudici di merito, proponendo una lettura alternativa. Questo tipo di contestazione non è consentita in sede di Cassazione.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione secondo questa ordinanza?
La Corte di Cassazione ha il compito di verificare la corretta applicazione della legge e la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata (giudizio di legittimità), ma non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici dei gradi precedenti (giudizio di merito).

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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