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Inammissibilità del ricorso: appello generico respinto

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che si limitavano a riproporre censure già vagliate e respinte dalla Corte di merito, senza un confronto specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata. L’esito sottolinea l’importanza dei requisiti di specificità per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando un Appello è Troppo Generico

L’inammissibilità del ricorso è una delle sanzioni processuali più severe, poiché impedisce al giudice di esaminare nel merito le ragioni dell’appellante. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione penale ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità nei motivi di impugnazione conduca inevitabilmente a questa conclusione. Questo principio, sancito dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale, è fondamentale per garantire l’efficienza e la serietà del processo giudiziario. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un imputato, condannato dalla Corte di Appello di Torino, ha presentato ricorso per Cassazione tramite il suo difensore. La principale doglianza sollevata riguardava la presunta violazione dell’articolo 99, comma 4, del codice penale, in materia di recidiva qualificata. Secondo la difesa, i giudici di merito non avrebbero correttamente valutato i presupposti per l’applicazione di questa aggravante.

Tuttavia, il ricorso non introduceva nuovi elementi di critica o di analisi rispetto a quanto già discusso e deciso nel grado precedente. Si limitava, di fatto, a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione si basa interamente su principi di natura processuale, senza entrare nel merito della questione sulla recidiva.

L’Inammissibilità del Ricorso per Genericità

Il fulcro della decisione risiede nella valutazione della specificità dei motivi. La Corte ha osservato che la sentenza della Corte d’Appello era assistita da un “conferente apparato argomentativo” riguardo alla recidiva, avendo i giudici illustrato in modo puntuale le ragioni della loro decisione. Il ricorso, al contrario, era del tutto carente di specificità.

I giudici di legittimità hanno sottolineato che i motivi presentati erano meramente “riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dalla Corte di merito”. In altre parole, l’appellante non ha criticato specificamente il ragionamento della sentenza impugnata, ma si è limitato a ripetere le sue tesi difensive, ignorando le motivazioni fornite dai giudici d’appello.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione sull’applicazione rigorosa degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Questi articoli stabiliscono, a pena di inammissibilità, che i motivi di ricorso devono indicare specificamente “le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta”.

La sentenza impugnata è il punto di riferimento con cui il ricorso deve confrontarsi. Un’impugnazione è considerata aspecifica, e quindi inammissibile, quando le doglianze sono “prive di confronto con le argomentazioni contenute in sentenza”. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso; è necessario demolire, punto per punto, il ragionamento logico-giuridico che sorregge la decisione del giudice precedente. In mancanza di questo confronto critico, il ricorso si risolve in un’istanza sterile, incapace di innescare una nuova valutazione giurisdizionale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale penale: l’onere della specificità nell’impugnazione. Chi intende contestare una sentenza non può limitarsi a riproporre vecchie argomentazioni, ma deve impegnarsi in un dialogo critico e puntuale con le motivazioni del provvedimento. Un ricorso generico e riproduttivo non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche conseguenze economiche per l’imputato, come la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. La decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di appello tecnicamente solidi e argomentativamente mirati.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici, privi di specificità e si limitavano a riprodurre argomenti già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello, senza un confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per un ricorso valido?
La legge (artt. 581 e 591 c.p.p.) richiede che i motivi di ricorso indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno di ogni richiesta, confrontandosi direttamente con le argomentazioni contenute nella sentenza che si intende impugnare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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