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Inammissibilità appello: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione, con ordinanza 1024/2024, ha confermato l’inammissibilità di un appello a causa della genericità dei motivi proposti. I ricorrenti, condannati in primo grado per furto pluriaggravato e altri reati, si erano visti dichiarare inammissibile il gravame dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha ribadito che un’impugnazione è inammissibile se le deduzioni sono generiche e prive delle ragioni di diritto e di fatto che le sorreggono, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello: La Cassazione Sottolinea l’Importanza di Motivi Specifici

L’inammissibilità appello è una delle questioni procedurali più delicate e frequenti nel processo penale. Un’impugnazione non correttamente formulata rischia di essere respinta senza nemmeno un esame nel merito, rendendo definitiva la condanna di primo grado. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione Penale ci offre l’occasione per approfondire questo tema, ribadendo un principio fondamentale: i motivi di appello devono essere specifici e non generici.

I Fatti del Caso: Dal Tribunale alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una sentenza del Tribunale di Torino che, all’esito di un giudizio abbreviato, aveva dichiarato due imputati penalmente responsabili per i reati di furto pluriaggravato, resistenza a pubblico ufficiale e falsità materiale in certificato amministrativo.

Contro questa sentenza, gli imputati avevano proposto appello. Tuttavia, la Corte di Appello di Torino, con un’ordinanza, aveva dichiarato gli appelli inammissibili, ritenendo i motivi addotti eccessivamente generici. Non contenti di questa decisione, gli imputati hanno presentato ricorso per Cassazione, lamentando proprio un vizio di motivazione da parte della Corte territoriale nel giudicare i loro motivi d’appello come aspecifici.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità Appello

La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi, dichiarandoli a loro volta inammissibili. La decisione si fonda su un’argomentazione chiara e netta: il ricorso presentato contro la declaratoria di inammissibilità appello era esso stesso viziato da genericità.

Secondo gli Ermellini, gli imputati non hanno contrastato in modo puntuale le ragioni della Corte d’Appello. Si sono limitati a prospettare ‘deduzioni generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che sorreggono le richieste’. In altre parole, non hanno spiegato perché, nel loro caso specifico, i motivi di appello non erano generici, ma miravano a criticare punti precisi della sentenza di primo grado.

La Genericità dei Motivi come Causa di Inammissibilità

La legge processuale penale richiede che l’atto di impugnazione contenga una critica specifica e argomentata delle parti della sentenza che si intendono contestare. Non è sufficiente una mera riproposizione di tesi già respinte o una lamentela generale sulla decisione. L’appellante ha l’onere di individuare con precisione il ‘punto’ del provvedimento che ritiene errato e di esporre, in modo altrettanto preciso, le ragioni di fatto e di diritto che giustificherebbero una decisione diversa.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione evidenziando come i ricorrenti non siano riusciti a superare il vaglio di specificità richiesto anche per il ricorso contro un’ordinanza di inammissibilità. Il loro unico motivo di doglianza era viziato dallo stesso difetto che la Corte d’Appello aveva riscontrato nell’atto originario: la genericità. Prospettare deduzioni generiche, senza ancorarle a solidi argomenti giuridici e a precisi riferimenti fattuali, equivale a non fornire al giudice dell’impugnazione gli strumenti per valutare la fondatezza della critica. Di conseguenza, l’incapacità di contestare efficacemente le ragioni dell’ordinanza impugnata ha portato inevitabilmente a una seconda declaratoria di inammissibilità, questa volta definitiva.

Conclusioni: L’Onere di Specificità nell’Impugnazione

Questa ordinanza è un monito importante per tutti gli operatori del diritto. La redazione di un atto di impugnazione richiede la massima cura e precisione. La fase delle impugnazioni non è un’occasione per ripetere genericamente le proprie difese, ma un momento processuale in cui è necessario ‘smontare’ analiticamente il ragionamento del giudice precedente. La conseguenza dell’inammissibilità appello è drastica: non solo la sentenza di condanna diventa irrevocabile, ma l’imputato viene anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000,00 euro.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non contrastavano specificamente le ragioni per cui la Corte d’Appello aveva già ritenuto inammissibile il gravame iniziale. Mancavano le ragioni di diritto e i dati di fatto a supporto delle richieste.

Qual è la conseguenza principale della dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi?
La conseguenza principale è la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende, oltre alla definitività della decisione impugnata.

Cosa si intende per ‘aspecificità’ o ‘genericità’ di un motivo di appello?
Si intende che il motivo di appello è formulato in modo vago, senza indicare con precisione le parti della sentenza che si contestano e senza esporre argomentazioni specifiche di diritto e di fatto che critichino puntualmente il ragionamento del giudice di primo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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