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Inammissibilità appello: quando i motivi sono generici?

La Corte di Cassazione ha confermato l’inammissibilità di un appello penale a causa della genericità dei motivi presentati. L’ordinanza sottolinea che, per evitare l’inammissibilità appello, è necessaria una critica puntuale e specifica alle argomentazioni della sentenza impugnata, non essendo sufficiente una censura generale. La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità appello: la Cassazione ribadisce l’obbligo di motivi specifici

L’inammissibilità appello è una delle insidie più comuni nel processo penale e rappresenta una chiusura netta alla possibilità di vedere riesaminata una decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per tornare su un principio fondamentale: i motivi di appello non possono essere generici, ma devono contenere una critica puntuale e argomentata della sentenza che si intende impugnare. In caso contrario, il ricorso non supererà il vaglio preliminare del giudice.

I Fatti del Caso: Dal Tribunale alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale per il reato di cui all’art. 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità). L’imputato, ritenuto colpevole, veniva condannato alla pena di dieci giorni di arresto.

Contro questa decisione, veniva proposto appello presso la competente Corte d’Appello. Quest’ultima, tuttavia, non entrava nel merito della questione, dichiarando l’appello inammissibile. La ragione? I motivi presentati erano stati giudicati privi di una critica mirata e specifica rispetto alle argomentazioni del primo giudice.

Non dandosi per vinto, il difensore dell’imputato presentava ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione proprio in relazione alla ritenuta genericità dei motivi di gravame.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità dell’Appello

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza. I giudici di legittimità hanno confermato la correttezza della decisione della Corte d’Appello, ritenendola perfettamente allineata ai principi consolidati in materia. La Cassazione ha ribadito che un appello è inammissibile quando le critiche alla decisione impugnata non sono enunciate e argomentate in modo esplicito.

Secondo la Corte, anche il ricorso presentato in sede di legittimità era affetto dallo stesso vizio: si limitava a una censura generica della decisione d’appello, senza operare una critica specifica delle argomentazioni che avevano portato a dichiarare l’inammissibilità del gravame.

Le Motivazioni: Perché un appello è generico?

Il fulcro della decisione risiede nel principio, affermato a più riprese dalle Sezioni Unite della Cassazione (sent. ‘Galtelli’ n. 8825/2016), secondo cui la specificità dei motivi è un requisito essenziale dell’atto di impugnazione. Ma cosa significa, in pratica?

Non è sufficiente esprimere un generico dissenso rispetto alla sentenza di primo grado. L’appellante ha l’onere di instaurare un dialogo critico con la motivazione del provvedimento impugnato. Questo significa che per ogni punto della decisione che si contesta, bisogna:

1. Individuare con precisione il passaggio o il ragionamento del giudice che si ritiene errato.
2. Esporre le ragioni di fatto e di diritto per cui tale ragionamento è considerato sbagliato.
3. Proporre una ricostruzione alternativa e argomentata che, se accolta, porterebbe a una decisione diversa.

Nel caso di specie, sia la Corte d’Appello che la Cassazione hanno riscontrato l’assenza di questo confronto critico. I motivi proposti erano mere enunciazioni di principio o lamentele generali, prive di un aggancio concreto con le specifiche argomentazioni sviluppate dal giudice di primo grado. Questo ha reso inevitabile la declaratoria di inammissibilità appello.

Le Conclusioni: Le conseguenze pratiche per l’appellante

Le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso sono state severe per l’imputato. La decisione della Cassazione ha reso definitiva la condanna a dieci giorni di arresto. Inoltre, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa vicenda evidenzia l’importanza cruciale di una redazione attenta e meticolosa degli atti di impugnazione. Una difesa efficace non può prescindere dalla capacità di analizzare in profondità la sentenza e di costruire un’argomentazione critica, specifica e pertinente, che è l’unico strumento per superare il vaglio di ammissibilità e ottenere una revisione nel merito della decisione.

Quando un appello penale viene dichiarato inammissibile per genericità dei motivi?
Un appello è dichiarato inammissibile quando i motivi presentati non contengono una critica puntuale, esplicita e argomentata delle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della decisione impugnata. Una censura generica non è sufficiente.

Cosa significa che i motivi di appello devono essere specifici?
Significa che l’appellante deve indicare chiaramente le parti della sentenza che contesta e spiegare in modo dettagliato perché le argomentazioni del giudice sono errate, confrontandosi direttamente con la motivazione del provvedimento.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità di un ricorso per Cassazione?
L’inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende (nel caso specifico, tremila euro). Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva e inappellabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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