Inammissibilità appello: la Cassazione ribadisce l’obbligo di motivi specifici
L’inammissibilità appello è una delle insidie più comuni nel processo penale e rappresenta una chiusura netta alla possibilità di vedere riesaminata una decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per tornare su un principio fondamentale: i motivi di appello non possono essere generici, ma devono contenere una critica puntuale e argomentata della sentenza che si intende impugnare. In caso contrario, il ricorso non supererà il vaglio preliminare del giudice.
I Fatti del Caso: Dal Tribunale alla Cassazione
La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale per il reato di cui all’art. 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità). L’imputato, ritenuto colpevole, veniva condannato alla pena di dieci giorni di arresto.
Contro questa decisione, veniva proposto appello presso la competente Corte d’Appello. Quest’ultima, tuttavia, non entrava nel merito della questione, dichiarando l’appello inammissibile. La ragione? I motivi presentati erano stati giudicati privi di una critica mirata e specifica rispetto alle argomentazioni del primo giudice.
Non dandosi per vinto, il difensore dell’imputato presentava ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione proprio in relazione alla ritenuta genericità dei motivi di gravame.
La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità dell’Appello
La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza. I giudici di legittimità hanno confermato la correttezza della decisione della Corte d’Appello, ritenendola perfettamente allineata ai principi consolidati in materia. La Cassazione ha ribadito che un appello è inammissibile quando le critiche alla decisione impugnata non sono enunciate e argomentate in modo esplicito.
Secondo la Corte, anche il ricorso presentato in sede di legittimità era affetto dallo stesso vizio: si limitava a una censura generica della decisione d’appello, senza operare una critica specifica delle argomentazioni che avevano portato a dichiarare l’inammissibilità del gravame.
Le Motivazioni: Perché un appello è generico?
Il fulcro della decisione risiede nel principio, affermato a più riprese dalle Sezioni Unite della Cassazione (sent. ‘Galtelli’ n. 8825/2016), secondo cui la specificità dei motivi è un requisito essenziale dell’atto di impugnazione. Ma cosa significa, in pratica?
Non è sufficiente esprimere un generico dissenso rispetto alla sentenza di primo grado. L’appellante ha l’onere di instaurare un dialogo critico con la motivazione del provvedimento impugnato. Questo significa che per ogni punto della decisione che si contesta, bisogna:
1. Individuare con precisione il passaggio o il ragionamento del giudice che si ritiene errato.
2. Esporre le ragioni di fatto e di diritto per cui tale ragionamento è considerato sbagliato.
3. Proporre una ricostruzione alternativa e argomentata che, se accolta, porterebbe a una decisione diversa.
Nel caso di specie, sia la Corte d’Appello che la Cassazione hanno riscontrato l’assenza di questo confronto critico. I motivi proposti erano mere enunciazioni di principio o lamentele generali, prive di un aggancio concreto con le specifiche argomentazioni sviluppate dal giudice di primo grado. Questo ha reso inevitabile la declaratoria di inammissibilità appello.
Le Conclusioni: Le conseguenze pratiche per l’appellante
Le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso sono state severe per l’imputato. La decisione della Cassazione ha reso definitiva la condanna a dieci giorni di arresto. Inoltre, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Questa vicenda evidenzia l’importanza cruciale di una redazione attenta e meticolosa degli atti di impugnazione. Una difesa efficace non può prescindere dalla capacità di analizzare in profondità la sentenza e di costruire un’argomentazione critica, specifica e pertinente, che è l’unico strumento per superare il vaglio di ammissibilità e ottenere una revisione nel merito della decisione.
Quando un appello penale viene dichiarato inammissibile per genericità dei motivi?
Un appello è dichiarato inammissibile quando i motivi presentati non contengono una critica puntuale, esplicita e argomentata delle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della decisione impugnata. Una censura generica non è sufficiente.
Cosa significa che i motivi di appello devono essere specifici?
Significa che l’appellante deve indicare chiaramente le parti della sentenza che contesta e spiegare in modo dettagliato perché le argomentazioni del giudice sono errate, confrontandosi direttamente con la motivazione del provvedimento.
Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità di un ricorso per Cassazione?
L’inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende (nel caso specifico, tremila euro). Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva e inappellabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10724 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10724 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 20/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a PALERMO il 08/12/1978
avverso la sentenza del 02/10/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
1.Con l’impugnata sentenza, la Corte d’Appello di Palermo dichiarava inammissibile l’appello proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la decisione del locale Tribunale che, in data 07/02/2023, aveva riconosciuto l’imputato colpevole del reato di cui all’art. 650 cod. pen., così riqualificato il fatto contestato ex art. 75 comma 2 d. Igs. 159 del 2011, condannandolo alla pena di giorni 10 di arresto.
Ha presentato ricorso per Cassazione il difensore del COGNOME il quale ha dedotto la violazione di legge e il vizio di motivazione in relazione alla ritenuta genericità ed aspecificità dei motivi di gravame.
Il ricorso è inammissibile per manifesta infondatezza.
La Corte di merito ha fatto corretta applicazione dei principi declinati da Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016,dep. 2017, COGNOME, Rv. 268822-01, secondo cui l’impugnante incorre in difetto di specificità dei motivi quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto posti a fondamento decisione impugnata.
Nella specie, i giudici d’appello hanno ritenuto inammissibile il gravame, argomentando in relazione ai tre motivi di appello proposti, risultando gli stessi privi di una critica puntuale e mirata delle argomentazioni svolte dal primo giudice.
Le argomentazione svolte in sede di ricorso avverso la citata decisione della Corte palermitana appaiono del tutto generiche ed aspecifiche, limitandosi ad esporre una generica censura alla decisione della Corte, senza tuttavia operare una specifica critica delle argomentazioni a base della sentenza impugnata.
All’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, non ricorrendo ipotesi di esonero, al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, determinabile in tremila euro, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen..
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 20/02/2025