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Inammissibilità appello penale: la Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13001/2024, ha confermato la regola sull’inammissibilità appello penale introdotta dalla Riforma Cartabia. Il caso riguardava un appello dichiarato inammissibile per la mancata elezione di domicilio contestuale al deposito dell’atto. La Corte ha ritenuto la norma non incostituzionale, definendola una scelta legislativa ragionevole volta a garantire la conoscenza effettiva del processo da parte dell’imputato e a evitare automatismi difensivi.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello Penale: La Cassazione e la Riforma Cartabia

Con la recente sentenza n. 13001 del 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su una delle novità più discusse della Riforma Cartabia: la dichiarazione di inammissibilità dell’appello penale in assenza del deposito della dichiarazione o elezione di domicilio. Questa pronuncia chiarisce la legittimità della norma, respingendo i dubbi di incostituzionalità e delineando la ratio del legislatore: responsabilizzare l’imputato e garantire la sua effettiva partecipazione al processo.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una decisione della Corte di Appello di Roma, che aveva dichiarato inammissibile l’appello proposto da un’imputata avverso una sentenza di primo grado. La ragione dell’inammissibilità era puramente formale: unitamente all’atto di appello, depositato il 27 febbraio 2023, non era stata presentata la dichiarazione o elezione di domicilio per le notifiche del giudizio di secondo grado.

Questo adempimento è stato introdotto dall’art. 581, comma 1-ter, del codice di procedura penale, una delle modifiche apportate dal D.Lgs. 150/2022 (la cosiddetta Riforma Cartabia). La norma si applica a tutte le impugnazioni contro sentenze emesse dopo il 30 dicembre 2022, come nel caso di specie.

Il difensore dell’imputata ha quindi proposto ricorso per Cassazione, sollevando una questione di legittimità costituzionale. Secondo la difesa, tale obbligo violerebbe il diritto di difesa (art. 24 Cost.) e il principio del giusto processo (art. 111 Cost.), creando un onere sproporzionato che limita l’accesso alla giustizia.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità Appello Penale

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la piena legittimità della norma introdotta dalla Riforma Cartabia. I giudici hanno ritenuto la questione di legittimità costituzionale manifestamente infondata, allineandosi a un precedente orientamento giurisprudenziale.

Il Rigetto della Questione di Legittimità Costituzionale

La Cassazione ha chiarito che l’obbligo di depositare l’elezione di domicilio non rappresenta un restringimento irragionevole del diritto di impugnazione. Al contrario, si inserisce in un disegno legislativo più ampio volto a promuovere la conoscenza effettiva e la partecipazione consapevole dell’imputato al processo. Questo adempimento assicura che l’impugnazione non sia un mero “automatismo difensivo” del legale, ma scaturisca da una volontà ponderata e personale dell’assistito.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che la scelta del legislatore, pur introducendo un onere formale, non è manifestamente irragionevole. L’obiettivo è duplice:
1. Limitare le impugnazioni meramente dilatorie: Si vuole evitare che gli appelli vengano presentati di default, senza un reale interesse dell’imputato, al solo scopo di ritardare la definizione del processo.
2. Garantire la conoscenza del processo: L’elezione di domicilio specifica per il grado di appello assicura che l’imputato sia reperibile e riceva le notifiche, favorendo la sua partecipazione, anche quando il processo si è svolto in sua assenza nel grado precedente.

La Corte ha inoltre sottolineato che il sistema prevede dei contrappesi per tutelare il diritto di difesa, come l’ampliamento dei termini per impugnare e l’estensione della possibilità di richiedere la restituzione nel termine. Di conseguenza, l’onere imposto all’imputato è bilanciato da strumenti che ne salvaguardano i diritti fondamentali.

Le Conclusioni

La sentenza consolida l’interpretazione secondo cui i nuovi oneri formali introdotti dalla Riforma Cartabia sono legittimi e funzionali a un processo penale più efficiente e giusto. Per gli operatori del diritto, ciò significa prestare la massima attenzione a questi adempimenti, poiché la loro omissione comporta la sanzione drastica dell’inammissibilità dell’appello penale, precludendo l’esame del merito dell’impugnazione. Per l’imputato, questa norma rafforza la necessità di un dialogo costante e consapevole con il proprio difensore, essendo chiamato a confermare attivamente la volontà di proseguire nel percorso giudiziario.

Perché l’appello è stato dichiarato inammissibile?
L’appello è stato dichiarato inammissibile perché, contestualmente al deposito dell’atto di impugnazione, non è stata depositata la dichiarazione o l’elezione di domicilio dell’imputata ai fini della notifica del decreto di citazione a giudizio, come richiesto dall’art. 581, comma 1-ter, del codice di procedura penale, introdotto dalla Riforma Cartabia.

La norma che prevede l’inammissibilità dell’appello per mancata elezione di domicilio è incostituzionale?
No, secondo la Corte di Cassazione la norma non è incostituzionale. La Corte ha ritenuto la questione di legittimità costituzionale manifestamente infondata, affermando che si tratta di una scelta legislativa non irragionevole volta a garantire la partecipazione consapevole dell’imputato al processo.

Qual è lo scopo della nuova regola sull’elezione di domicilio per l’appello?
Lo scopo è quello di assicurare che l’impugnazione sia espressione di una scelta ponderata e personale dell’imputato, limitando gli “automatismi difensivi”. Inoltre, mira a garantire la conoscenza effettiva del processo da parte dell’imputato, specialmente per le fasi successive al primo grado di giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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