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Inammissibilità appello: la specificità dei motivi

La Cassazione dichiara l’inammissibilità dell’appello contro una condanna per calunnia. I motivi del ricorso sono stati ritenuti troppo generici e privi di una critica specifica alla sentenza di primo grado, confermando un principio consolidato in tema di specificità degli atti di impugnazione.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello: Quando i Motivi Non Sono Abbastanza Specifici

L’inammissibilità appello è una delle questioni procedurali più rilevanti nel diritto penale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione (Ordinanza n. 21265/2024) ci offre l’occasione per approfondire un principio fondamentale: la necessità di presentare motivi di impugnazione specifici. Senza una critica dettagliata e puntuale alla sentenza di primo grado, l’appello rischia di non essere neppure esaminato nel merito. Vediamo insieme perché.

I Fatti del Caso

Il caso nasce da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro un’ordinanza della Corte d’Appello di Bologna. Quest’ultima aveva dichiarato inammissibile l’appello proposto da un imputato avverso la sua condanna in primo grado per il reato di calunnia (art. 368 c.p.) e altri illeciti.

Secondo la difesa, l’atto di appello originario conteneva una critica adeguata e specifica sia riguardo all’affermazione di responsabilità penale sia in merito alla pena inflitta. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ritenuto i motivi troppo generici, portando alla declaratoria di inammissibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’inammissibilità appello

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, dichiarando a sua volta inammissibile il ricorso. La Suprema Corte ha ritenuto che i motivi presentati dall’imputato non superassero la soglia minima di specificità richiesta dalla legge.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione, quindi, non è entrata nel merito delle accuse, ma si è fermata a una valutazione puramente procedurale dell’atto di impugnazione.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della pronuncia risiede nel richiamo a un consolidato orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 8825 del 2016). Questo principio stabilisce che un atto di impugnazione è inammissibile se i motivi non enunciano e argomentano in modo esplicito le critiche alle ragioni di fatto e di diritto su cui si fonda la decisione impugnata.

La Corte ha sottolineato che l’onere di specificità a carico di chi impugna è direttamente proporzionale alla specificità con cui il giudice precedente ha motivato la sua decisione. In altre parole, più una sentenza è ben motivata, più l’atto di appello deve essere dettagliato e puntuale nel contestarla.

Nel caso specifico, i giudici di legittimità hanno riscontrato che i motivi di appello si limitavano a “mere enunciazioni” e a “declinazioni di norme” senza un reale nesso critico con l’apparato argomentativo della sentenza di primo grado. Quest’ultima, al contrario, era stata giudicata adeguatamente motivata sia sulla colpevolezza dell’imputato sia sulla determinazione della pena. Mancava, quindi, quel confronto critico e ragionato con la decisione impugnata che è il presupposto indispensabile per l’ammissibilità dell’appello.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un messaggio cruciale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale: non è sufficiente dissentire genericamente dalla decisione del giudice. È necessario costruire un atto di appello che analizzi punto per punto le motivazioni della sentenza, esponendo in modo chiaro, logico e specifico le ragioni per cui si ritiene che il giudice abbia sbagliato. Un’impugnazione formulata in termini generici, che si limiti a riproporre le tesi difensive senza confrontarsi con la sentenza, è destinata a scontrarsi con una pronuncia di inammissibilità appello, con conseguente condanna alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso in appello è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per difetto di specificità dei motivi. Secondo la Corte, l’atto di impugnazione non conteneva una critica argomentata e puntuale contro le ragioni di fatto e di diritto della sentenza di primo grado, ma si limitava a enunciazioni generiche.

Cosa significa che i motivi di appello devono essere “specifici”?
Significa che l’atto di appello deve contenere rilievi critici espliciti e argomentati rispetto alle specifiche ragioni poste a fondamento della decisione che si contesta. L’onere di specificità è tanto maggiore quanto più dettagliata e precisa è la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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