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Inammissibilità appello: il domicilio va indicato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16336/2025, ha confermato l’inammissibilità di un appello per la mancata specifica indicazione della dichiarazione o elezione di domicilio. Un generico riferimento alla “procura in atti” è stato ritenuto insufficiente. Questa pronuncia ribadisce che la carenza dei requisiti formali, come l’inammissibilità appello, impedisce l’esame del merito, inclusa la valutazione della prescrizione del reato, consolidando un principio di rigore procedurale.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello: La Cassazione Sottolinea l’Importanza dei Requisiti Formali

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 16336 del 2025, ha riaffermato un principio cruciale in materia processuale: la precisione nei requisiti formali di un’impugnazione è fondamentale, pena una declaratoria di inammissibilità appello. Il caso in esame offre uno spunto di riflessione sull’importanza della corretta indicazione del domicilio e sulle conseguenze che un vizio di questo tipo può comportare, precludendo persino la valutazione di questioni sostanziali come la prescrizione del reato.

I Fatti del Caso: Un Appello Respinto per un Vizio Formale

La vicenda processuale ha origine da un’ordinanza della Corte d’appello che dichiarava inammissibile un atto di impugnazione. Il motivo? L’appello non era stato accompagnato dalla necessaria dichiarazione o elezione di domicilio, un requisito introdotto per garantire la certezza delle notificazioni. L’imputato, vedendosi preclusa la possibilità di un secondo grado di giudizio, decideva di ricorrere per Cassazione, lamentando un’errata interpretazione della normativa.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorrente basava la sua difesa su due argomenti principali:

1. Violazione dell’art. 581, comma 1-ter, cod. proc. pen.: Sosteneva che nell’atto di appello era stato fatto un richiamo alla “procura in atti”. A suo avviso, questo riferimento avrebbe dovuto essere considerato sufficiente, in quanto la procura rilasciata in primo grado conteneva già l’elezione di domicilio.
2. Omesso rilievo della prescrizione: In secondo luogo, il ricorrente lamentava che la Corte d’appello non avesse rilevato l’intervenuta prescrizione del reato, una causa di estinzione che, secondo la difesa, avrebbe dovuto essere dichiarata d’ufficio.

Inammissibilità Appello e Obbligo di Indicazione del Domicilio: Le Motivazioni della Corte

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, definendolo inammissibile e le sue motivazioni manifestamente infondate. La Corte ha chiarito in modo definitivo come deve essere interpretato il requisito previsto dall’art. 581, comma 1-ter, del codice di procedura penale.

Richiamando una recente e autorevole pronuncia delle Sezioni Unite (resa nell’udienza del 24 ottobre 2024), i giudici hanno specificato che non basta un generico riferimento a un atto precedente. La norma richiede che l’impugnazione contenga un “richiamo espresso e specifico ad una precedente dichiarazione o elezione di domicilio e alla sua collocazione nel fascicolo processuale”. L’obiettivo è consentire una “immediata e inequivoca individuazione” del luogo per le notifiche.

La dicitura “procura in atti” è stata giudicata troppo vaga e generica. Essa non indica se e quando sia avvenuta un’elezione di domicilio, né fornisce le coordinate per rintracciarla facilmente nel fascicolo. Pertanto, la Corte d’appello aveva agito correttamente nel dichiarare l’inammissibilità appello.

Di conseguenza, la Corte ha affrontato il secondo motivo, relativo alla prescrizione. Su questo punto, è stato applicato un principio giurisprudenziale consolidato: l’inammissibilità di un’impugnazione impedisce la valida instaurazione del rapporto processuale. Senza un rapporto validamente costituito, il giudice non può esaminare il merito della questione. Ciò significa che questioni come la prescrizione del reato non possono essere rilevate d’ufficio, poiché il vaglio di ammissibilità è logicamente e giuridicamente prioritario.

Le Conclusioni: Rigore Formale come Garanzia del Processo

La decisione in commento ribadisce l’importanza del rigore formale nel processo penale. I requisiti di ammissibilità delle impugnazioni non sono meri adempimenti burocratici, ma garanzie per il corretto svolgimento del giudizio e per la certezza dei rapporti giuridici. La sentenza chiarisce che la negligenza nella redazione degli atti processuali può avere conseguenze drastiche, come la preclusione totale all’esame del merito. Per gli operatori del diritto, questo rappresenta un monito a prestare la massima attenzione ai dettagli procedurali, poiché da essi dipende la tutela effettiva dei diritti dei propri assistiti.

È sufficiente richiamare la “procura in atti” per soddisfare il requisito di elezione di domicilio nell’atto di appello?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che un riferimento generico non è sufficiente. È necessario un richiamo espresso e specifico alla precedente dichiarazione o elezione di domicilio e alla sua esatta collocazione nel fascicolo processuale, per consentirne l’immediata e inequivoca individuazione.

Se un appello è dichiarato inammissibile, il giudice può comunque rilevare l’intervenuta prescrizione del reato?
No. Secondo un principio consolidato, l’inammissibilità dell’appello impedisce la valida instaurazione del rapporto processuale. Di conseguenza, il giudice non può esaminare il merito della causa, inclusa la valutazione di un’eventuale prescrizione, poiché il controllo di ammissibilità è un passaggio preliminare e pregiudiziale.

Qual è la conseguenza dell’inammissibilità del ricorso in Cassazione basato su motivi infondati?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la sua reiezione definitiva senza un esame nel merito delle questioni sollevate. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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