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Imputato presente: appello valido senza procura speciale

La Corte di Cassazione ha annullato una decisione della Corte d’Appello che riteneva inammissibile l’appello di un minorenne. La Corte ha stabilito che se un imputato è presente anche a una sola udienza preliminare, deve essere considerato legalmente ‘imputato presente’ per tutto il grado di giudizio, anche se non partecipa alle udienze successive. Di conseguenza, il suo difensore d’ufficio non necessita di una procura speciale per presentare appello, poiché la norma restrittiva si applica solo agli imputati dichiarati ‘assenti’ fin dall’inizio.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Imputato Presente: La Cassazione Annulla un Appello Inammissibile e Chiarisce un Principio Fondamentale

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 31829/2025, offre un chiarimento cruciale sulla distinzione tra ‘imputato assente’ e imputato presente nel processo penale, soprattutto alla luce della Riforma Cartabia. La decisione sottolinea come la comparizione dell’imputato anche a una sola udienza sia sufficiente a qualificarlo come ‘presente’ per l’intero grado di giudizio, rendendo valido l’appello proposto dal difensore d’ufficio anche senza una procura speciale. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante caso.

I Fatti: La Vicenda Processuale

Il caso riguarda un imputato minorenne condannato in primo grado dal Tribunale per i Minorenni di Trento. Il suo difensore d’ufficio aveva presentato appello contro la sentenza. Tuttavia, la Corte di appello di Trento, sezione per i Minorenni, aveva dichiarato l’appello inammissibile. La ragione? L’imputato era stato qualificato come ‘assente’ nel giudizio di primo grado e, secondo l’art. 581, comma 1-quater, del codice di procedura penale, in questi casi il difensore non può impugnare senza una procura speciale rilasciata dall’assistito.

Contro questa decisione, l’imputato, tramite un procuratore speciale, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la sua qualifica di ‘assente’ fosse errata. Egli, infatti, era comparso personalmente all’udienza preliminare, dove la sua presenza era stata regolarmente verbalizzata.

La questione giuridica: Imputato presente o assente?

Il nodo della questione era stabilire se l’imputato dovesse essere considerato ‘assente’ o ‘presente’. La Corte d’Appello si era basata sull’intestazione della sentenza di primo grado, che lo definiva ‘assente’ poiché non era comparso alle udienze dibattimentali successive a quella preliminare. Il ricorrente, invece, ha sostenuto che la sua partecipazione all’udienza preliminare lo qualificava come imputato presente per l’intero grado di giudizio, rendendo inapplicabile la norma restrittiva sulla procura speciale.

Le Motivazioni della Cassazione: L’impatto della Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le argomentazioni del ricorrente, fornendo una lettura sistematica delle nuove norme introdotte dalla Riforma Cartabia (D.Lgs. n. 150/2022).

Il superamento della dicotomia tra udienza preliminare e dibattimento

I giudici hanno spiegato che la riforma ha superato la vecchia distinzione netta tra l’udienza preliminare e il dibattimento. Oggi il processo è concepito come un unicum che prosegue senza soluzione di continuità. La verifica sulla consapevolezza e sulla volontà dell’imputato di partecipare al processo, effettuata nell’udienza preliminare, estende i suoi effetti a tutta la fase successiva.

L’importanza dell’art. 420-ter c.p.p. per l’imputato presente

La norma chiave, secondo la Corte, è l’articolo 420-ter, comma 2, del codice di procedura penale. Questa disposizione stabilisce chiaramente che l’imputato il quale, dopo essere comparso, si allontana o non si presenta alle udienze successive, è considerato presente ed è rappresentato dal suo difensore.

Nel caso di specie, l’imputato era comparso all’udienza preliminare del 28 settembre 2022. Questo singolo atto lo ha qualificato giuridicamente come ‘presente’. Le sue mancate comparizioni successive non lo hanno reso ‘assente’, ma semplicemente hanno fatto scattare la presunzione di presenza legale. Di conseguenza, l’erronea indicazione di ‘assente’ nell’intestazione della sentenza di primo grado è stata ritenuta un mero errore materiale, incapace di prevalere sulla realtà processuale e di pregiudicare un diritto fondamentale come quello all’impugnazione.

Conclusioni: Cosa Cambia per la Difesa

La sentenza stabilisce un principio di diritto di grande rilevanza pratica:

1. Presenza Unica, Effetti Durevoli: La comparizione dell’imputato anche a una sola udienza (in questo caso, quella preliminare) è sufficiente a qualificarlo come ‘presente’ per tutto il grado di giudizio.
2. Inapplicabilità dell’art. 581, co. 1-quater c.p.p: Se l’imputato è considerato ‘presente’, la norma che richiede la procura speciale al difensore d’ufficio per impugnare non si applica. Tale norma è riservata esclusivamente ai casi di imputato dichiarato ‘assente’, ovvero colui che non è mai comparso e per il quale il giudice ha verificato una volontaria rinuncia a partecipare.

Questa decisione rafforza le garanzie difensive, evitando che formalismi e meri errori materiali possano ostacolare l’accesso ai mezzi di impugnazione. La Cassazione ha quindi annullato la sentenza della Corte d’Appello, rinviando gli atti affinché il processo di secondo grado possa finalmente essere celebrato.

Quando un imputato è considerato ‘presente’ anche se non partecipa a tutte le udienze?
Secondo la Corte di Cassazione, un imputato è considerato legalmente ‘presente’ per l’intero grado di giudizio se compare anche a una sola udienza, come quella preliminare. Le sue assenze successive non modificano questo status, in base all’art. 420-ter, comma 2, del codice di procedura penale.

L’appello del difensore d’ufficio è valido se l’imputato, presente alla prima udienza, è assente alle successive?
Sì, l’appello è perfettamente valido. La norma che richiede una procura speciale per l’impugnazione (art. 581, comma 1-quater, c.p.p.) si applica solo nel caso di un imputato dichiarato ‘assente’ fin dall’inizio, non a quello considerato ‘presente’ perché comparso in precedenza.

Un errore nell’intestazione di una sentenza (es. indicare come ‘assente’ un imputato presente) può pregiudicare il diritto di appello?
No. La Corte ha stabilito che la condizione processuale reale e giuridica dell’imputato prevale su eventuali errori materiali contenuti negli atti. L’erronea qualificazione di ‘assente’ non può comprimere il diritto di difesa e di impugnazione se, dai verbali, risulta che l’imputato era comparso almeno una volta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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