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Impugnazione parte civile: appello o ricorso?

La Corte di Cassazione chiarisce i limiti dell’impugnazione della parte civile contro una sentenza di assoluzione. L’ordinanza stabilisce che il rimedio corretto è l’appello, e non il ricorso per cassazione, salvo il caso specifico in cui sia stata la stessa parte civile a chiedere la citazione diretta a giudizio dell’imputato. La Corte ha quindi qualificato l’atto come appello e rinviato gli atti alla Corte di Appello competente per il giudizio di merito.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Parte Civile: Quando è Appello e Quando Ricorso?

L’impugnazione parte civile di una sentenza di assoluzione rappresenta un momento cruciale nel processo penale, in cui la persona danneggiata dal reato cerca di far valere le proprie ragioni in un grado di giudizio superiore. Tuttavia, la scelta del corretto strumento processuale – appello o ricorso per cassazione – è fondamentale per non incorrere in inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, chiarendo i confini applicativi dell’appello ai sensi dell’art. 576 del codice di procedura penale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di primo grado nei confronti di un imputato per un reato previsto dall’art. 392 del codice penale. L’imputato era stato assolto con la formula ‘per non aver commesso il fatto’.

Contro questa decisione, la parte civile, ovvero la persona offesa dal reato, proponeva appello. Tuttavia, la Corte di Appello competente, in una fase preliminare, qualificava tale atto non come appello, ma come ricorso per cassazione. Questa riqualificazione cambiava radicalmente la natura del giudizio, limitandolo a una valutazione sulla sola legittimità della sentenza di primo grado, senza un riesame dei fatti.

La questione giuridica e il principio dell’impugnazione parte civile

La questione fondamentale giunta all’attenzione della Suprema Corte era la seguente: quale è il corretto mezzo di impugnazione a disposizione della parte civile avverso una sentenza di proscioglimento di primo grado? La Corte di Cassazione, nel risolvere il dubbio, ha richiamato un principio di diritto fondamentale espresso dalle Sezioni Unite in una recente pronuncia.

La Corte ha chiarito che la regola generale, prevista dall’articolo 576 del codice di procedura penale, consente alla parte civile di proporre appello avverso le sentenze di proscioglimento. Questo strumento permette un riesame completo del caso, sia in punto di fatto che di diritto, davanti alla Corte di Appello.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha evidenziato che le Sezioni Unite hanno individuato una sola, specifica eccezione a questa regola generale. La non appellabilità della sentenza di proscioglimento da parte della parte civile è limitata esclusivamente al caso in cui sia stata la stessa parte civile a promuovere l’azione penale attraverso la richiesta di citazione diretta a giudizio dell’imputato.

Poiché nel caso di specie non emergeva tale circostanza, la Corte ha ritenuto che dovesse applicarsi la normativa codicistica ordinaria. Di conseguenza, l’impugnazione proposta dalla parte civile doveva essere correttamente qualificata come appello, ai sensi dell’art. 568, comma 5, del codice di procedura penale. L’erronea qualificazione operata dalla Corte di Appello è stata quindi corretta dalla Cassazione.

Le Conclusioni della Corte

In conclusione, la Corte di Cassazione ha qualificato l’atto come appello e ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte di Appello per la celebrazione del relativo giudizio. Tale decisione riafferma un principio fondamentale a tutela della parte civile: il diritto a un pieno riesame nel merito della vicenda processuale, salvo l’unica eccezione delineata dalle Sezioni Unite. La Corte di Appello dovrà quindi ora procedere con il giudizio di secondo grado e pronunciarsi anche sulla liquidazione delle spese legali sostenute dalla parte civile nel procedimento di cassazione.

La parte civile può appellare una sentenza di assoluzione?
Sì, di regola la parte civile può appellare una sentenza di proscioglimento (come l’assoluzione) per far valere i propri interessi civili, come previsto dall’art. 576 c.p.p.

In quale caso l’impugnazione della parte civile non è considerata appello?
L’ordinanza chiarisce, sulla base di una precedente decisione delle Sezioni Unite, che l’unico caso in cui la parte civile non può appellare la sentenza di proscioglimento è quando è stata la stessa parte civile a chiedere la citazione a giudizio dell’imputato.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo specifico caso?
La Corte ha stabilito che l’impugnazione della parte civile era un appello e non un ricorso per cassazione. Di conseguenza, ha annullato la qualificazione errata data dalla Corte di Appello e ha ordinato la trasmissione degli atti a quest’ultima per la celebrazione del regolare processo d’appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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