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Impugnazione modello 45: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro la decisione del Pubblico Ministero di archiviare una denuncia nel registro modello 45 senza avviso alla persona offesa. L’ordinanza chiarisce che tale atto, noto come ‘cestinazione’, non ha natura giurisdizionale e pertanto non è soggetto a impugnazione, nemmeno per abnormità. L’impugnazione modello 45 è quindi preclusa in questi casi.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Modello 45: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato in materia di procedura penale: l’impugnazione modello 45 contro il provvedimento di archiviazione diretta del Pubblico Ministero è inammissibile. Questa decisione chiarisce i limiti del controllo giurisdizionale sugli atti del P.M. e la distinzione fondamentale tra atti processuali di parte e provvedimenti del giudice. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso di un cittadino avverso un’ordinanza del Tribunale di Milano. Quest’ultimo aveva dichiarato inammissibile il reclamo presentato contro la decisione del Pubblico Ministero di iscrivere una denuncia nel registro “modello 45”, destinato agli atti non costituenti notizia di reato, disponendone la diretta trasmissione in archivio. Il ricorrente lamentava l’abnormità di tale provvedimento, soprattutto perché adottato omettendo l’avviso previsto dalla legge per la persona offesa che ne aveva fatto richiesta, un’azione comunemente definita “cestinazione”.

La Decisione della Corte e l’Impugnazione Modello 45

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza. I giudici hanno confermato la correttezza della decisione del Tribunale di Milano, allineandosi a un orientamento giurisprudenziale ormai costante. La Suprema Corte ha stabilito che il provvedimento con cui il Pubblico Ministero archivia direttamente una denuncia iscritta a modello 45 non è un atto giurisdizionale, bensì un atto di parte. Di conseguenza, non è soggetto ad alcuna forma di impugnazione, neppure sotto il profilo dell’abnormità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su una distinzione cruciale: la natura dell’atto del Pubblico Ministero. Secondo la giurisprudenza di legittimità, un provvedimento, per essere impugnabile, deve avere natura giurisdizionale, ovvero deve promanare da un’autorità giudiziaria (un giudice) e non da una parte processuale, quale è il P.M.

La cosiddetta “cestinazione” di una denuncia iscritta a modello 45, anche se illegittima perché adottata senza l’avviso alla persona offesa previsto dall’art. 408 del codice di procedura penale, non può essere considerata un atto “abnorme”. L’abnormità, infatti, si configura solo per quegli atti che, per la loro stranezza o singolarità, si pongono al di fuori del sistema processuale. L’archiviazione del P.M., pur se viziata, rientra comunque nelle sue attribuzioni e non paralizza il procedimento né crea una situazione irrimediabile. Di conseguenza, non è possibile procedere con l’impugnazione modello 45 in questi termini.

La Corte ha richiamato numerosi precedenti conformi, sottolineando come questa interpretazione sia solida e consolidata nel tempo, garantendo così la coerenza del sistema processuale. Il ricorrente è stato quindi condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un punto fermo per cittadini e avvocati: non esiste uno strumento processuale per contestare direttamente la decisione del Pubblico Ministero di archiviare una denuncia come modello 45. Questa pronuncia consolida la separazione tra le funzioni requirenti del P.M. e quelle decisorie del giudice, chiarendo che solo gli atti di quest’ultimo sono, di norma, soggetti a riesame tramite impugnazione. La tutela per la persona offesa, in questi casi, dovrà essere cercata attraverso altri strumenti, come la richiesta di avocazione delle indagini o altre forme di sollecitazione dell’azione penale, ma non attraverso un reclamo diretto contro l’atto di archiviazione del P.M.

È possibile impugnare la decisione del Pubblico Ministero di archiviare una denuncia come ‘modello 45’?
No, secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, il provvedimento con cui il P.M. archivia direttamente una denuncia iscritta a modello 45 non è impugnabile, in quanto non ha natura giurisdizionale ma è un atto di parte.

Cosa si intende per ‘cestinazione’ di una denuncia?
Con ‘cestinazione’ si intende la prassi con cui il Pubblico Ministero dispone la diretta trasmissione in archivio di una denuncia iscritta a modello 45 (atti non costituenti notizia di reato), senza richiedere un provvedimento di archiviazione da parte del giudice.

L’archiviazione diretta da parte del P.M. è un atto abnorme se non viene dato avviso alla persona offesa?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che, anche se illegittimo per l’omissione dell’avviso alla persona offesa, tale provvedimento non può essere impugnato per abnormità, poiché non si pone al di fuori del sistema processuale e non crea una stasi procedimentale irrimediabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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