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Impugnazione interessi civili: la riforma Cartabia

La Corte di Cassazione interviene sulla Riforma Cartabia, chiarendo l’ambito di applicazione temporale della nuova norma sull’impugnazione per i soli interessi civili. In un caso di lesioni colpose, una Corte d’Appello aveva erroneamente trasferito il giudizio alla sezione civile. La Suprema Corte ha annullato tale decisione, stabilendo che la nuova disciplina si applica solo ai procedimenti in cui la costituzione di parte civile è avvenuta dopo il 30 dicembre 2022, riaffermando la competenza del giudice penale per i casi precedenti.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Interessi Civili: La Cassazione e l’Applicazione della Riforma Cartabia

La recente Riforma Cartabia ha introdotto significative modifiche nel rapporto tra processo penale e processo civile, in particolare per quanto riguarda l’impugnazione per i soli interessi civili. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 8379 del 2024, offre un chiarimento fondamentale sull’applicazione temporale delle nuove norme, risolvendo un dubbio interpretativo che ha interessato molti procedimenti in corso.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un procedimento penale per lesioni personali colpose. L’imputato, proprietario di un appartamento, era stato accusato di aver causato lesioni a una persona incaricata di eseguire lavori di tinteggiatura, fornendogli uno strumento di lavoro difettoso. In primo grado, il Tribunale aveva assolto l’imputato per insussistenza del fatto. La parte civile, ovvero la persona danneggiata, decideva di appellare la sentenza, non per contestare l’assoluzione penale, ma al fine di ottenere il risarcimento del danno.

La Decisione della Corte d’Appello e il Dubbio Normativo

La Corte d’Appello di Napoli, investita del caso, si è trovata di fronte a una novità normativa introdotta dal D.Lgs. n. 150/2022 (Riforma Cartabia): l’art. 573, comma 1-bis, del codice di procedura penale. Questa norma prevede che, quando una sentenza penale è impugnata per i soli interessi civili, il giudice dell’impugnazione (Corte d’Appello o Cassazione) debba trasferire gli atti al giudice civile competente per la prosecuzione del giudizio.

Applicando questa nuova disposizione, la Corte territoriale ha dichiarato la propria incompetenza e ha disposto la trasmissione del fascicolo alla propria sezione civile, ritenendo la norma immediatamente applicabile a tutti i giudizi pendenti.

Il Ricorso in Cassazione e l’impugnazione per i soli interessi civili

La parte civile ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo un’errata applicazione della legge. Il punto centrale del ricorso era la questione della successione delle leggi nel tempo: la nuova regola del trasferimento al giudice civile poteva applicarsi retroattivamente a un procedimento in cui la costituzione di parte civile era avvenuta molto prima dell’entrata in vigore della riforma, fissata al 30 dicembre 2022?

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la decisione della Corte d’Appello. Il ragionamento dei giudici supremi si è fondato su un precedente e autorevole principio di diritto stabilito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 38481 del 2023.

Le Sezioni Unite avevano già affrontato la questione, specificando che, in assenza di una disciplina transitoria, la nuova norma dell’art. 573, comma 1-bis, si applica esclusivamente alle impugnazioni relative a giudizi nei quali la costituzione di parte civile è intervenuta in data successiva al 30 dicembre 2022.

Nel caso di specie, la costituzione di parte civile era avvenuta in una data anteriore. Di conseguenza, la Corte d’Appello avrebbe dovuto applicare la disciplina previgente e, quindi, trattenere la causa per deciderla nel merito, pronunciandosi sulla domanda di risarcimento del danno.

Le Conclusioni

La sentenza in commento è di estrema importanza pratica. La Corte di Cassazione ribadisce un principio di certezza del diritto: le nuove regole procedurali non possono stravolgere i processi già incardinati secondo la normativa precedente. La scelta di quando e come agire in giudizio (costituendosi parte civile nel processo penale) è una decisione strategica che si basa sulle norme in vigore in quel momento.

Pertanto, per tutti i procedimenti in cui la parte civile si è costituita prima del 30 dicembre 2022, il giudice penale dell’impugnazione resta pienamente competente a decidere sulle questioni civili. La Corte d’Appello di Napoli dovrà ora riesaminare il caso e pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento avanzata dalla parte danneggiata.

La nuova regola della Riforma Cartabia, che trasferisce al giudice civile le impugnazioni per i soli interessi civili, si applica a tutti i processi in corso?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito, richiamando una precedente sentenza delle Sezioni Unite, che si applica solo ai giudizi in cui la costituzione di parte civile è avvenuta dopo il 30 dicembre 2022.

Cosa succede se un appello per i soli interessi civili riguarda un caso in cui la parte civile si è costituita prima del 30 dicembre 2022?
In questo caso, il giudice penale dell’impugnazione (Corte d’Appello o Corte di Cassazione) deve trattenere il giudizio e decidere nel merito delle questioni civili, senza trasmettere gli atti al giudice civile, applicando la normativa precedente alla riforma.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello che si era dichiarata incompetente e ha disposto che gli atti le fossero restituiti affinché procedesse a giudicare l’appello nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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