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Impugnazione dispositivo: quando il ricorso è nullo

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso presentato contro il solo dispositivo di quattro ordinanze cautelari. La Corte chiarisce che l’impugnazione del dispositivo è nulla, poiché la legge richiede che il ricorso sia fondato sul provvedimento completo di motivazione per poter formulare censure specifiche. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Dispositivo: L’Errore da Evitare per un Ricorso Valido

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’impugnazione del solo dispositivo di un provvedimento, senza attendere il deposito delle motivazioni, rende il ricorso inammissibile. Questa decisione offre un importante monito per gli operatori del diritto sull’importanza di rispettare le scansioni procedurali per non vanificare le strategie difensive. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere le ragioni giuridiche e le conseguenze pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato dalla difesa di un indagato avverso quattro distinti dispositivi di ordinanza emessi dal Tribunale del Riesame. Tali decisioni erano state pronunciate in sede di appello cautelare e di riesame contro un provvedimento restrittivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari. La difesa, con riserva di presentare motivi aggiuntivi, aveva deciso di impugnare per cassazione le decisioni basandosi unicamente sulla parte finale delle ordinanze (il cosiddetto ‘dispositivo’), lette in udienza, senza quindi aver potuto visionare le argomentazioni giuridiche che le sostenevano.

L’Impugnazione del Dispositivo e i Profili di Inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, evidenziando come esso avesse ad oggetto atti processuali che, sebbene di contenuto decisorio, non sono autonomamente impugnabili nella loro forma meramente dispositiva. Il fulcro del ragionamento della Corte risiede nell’interpretazione dell’articolo 311 del codice di procedura penale.

Il Ruolo della Motivazione

L’articolo 311, comma 1, del codice di procedura penale stabilisce che il termine per proporre impugnazione decorre ‘dalla comunicazione o dalla notificazione dell’avviso di deposito del provvedimento’. La norma fa chiaro riferimento al ‘provvedimento’ nella sua interezza, ossia comprensivo non solo della decisione finale ma anche e soprattutto della motivazione che ne costituisce il fondamento logico-giuridico.

Il comma 4 dello stesso articolo, inoltre, prevede che i motivi di ricorso debbano essere enunciati contestualmente alla presentazione dell’atto di impugnazione. Tale previsione, sottolinea la Corte, presuppone necessariamente che la parte impugnante abbia piena conoscenza delle ragioni della decisione, conoscenza che può derivare unicamente dalla lettura delle motivazioni depositate.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che l’oggetto del ricorso per cassazione non può essere la mera decisione consacrata nel dispositivo, ma il provvedimento corredato della sua motivazione. Impugnare ‘al buio’, basandosi solo sulla statuizione finale, impedisce di formulare censure specifiche e pertinenti, trasformando il ricorso in un atto generico e, di conseguenza, inammissibile. La conoscenza delle motivazioni è il presupposto indispensabile per un esercizio effettivo e consapevole del diritto di difesa, consentendo di individuare i vizi di legittimità (errori di diritto o vizi logici) che possono essere fatti valere dinanzi alla Suprema Corte.

Le Conclusioni

In conclusione, la pronuncia conferma un principio cardine: non c’è impugnazione valida senza motivazione. L’impugnazione del solo dispositivo rappresenta un errore procedurale grave che conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. Tale esito non solo preclude l’esame nel merito delle questioni sollevate, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da promemoria sull’importanza di un approccio rigoroso e tecnicamente corretto nella gestione dei mezzi di impugnazione.

È possibile impugnare un’ordinanza basandosi solo sulla sua parte decisionale (dispositivo) senza attendere le motivazioni?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il ricorso è inammissibile se proposto avverso il solo dispositivo, poiché la legge richiede che l’impugnazione sia basata sul provvedimento completo di motivazione per poter formulare censure specifiche.

Da quale momento inizia a decorrere il termine per presentare un ricorso per cassazione?
Il termine (dies a quo) per l’impugnazione decorre dalla comunicazione o dalla notificazione dell’avviso di deposito del provvedimento completo di motivazione, non dalla lettura del solo dispositivo in udienza.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile per questo motivo?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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