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Impugnazione archiviazione tenuità: limiti del ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 19300/2024, chiarisce i limiti dell’impugnazione contro un’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché basato su presunti vizi di motivazione, mentre l’impugnazione archiviazione tenuità è permessa solo per violazione di legge, confermando un orientamento giurisprudenziale consolidato.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Archiviazione Tenuità: la Cassazione Fissa i Paletti

L’impugnazione archiviazione tenuità del fatto rappresenta un tema processuale delicato, in cui si bilanciano l’esigenza di deflazione del carico giudiziario e il diritto di difesa dell’indagato. Con la recente ordinanza n. 19300 del 2024, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sui limiti del ricorso avverso il provvedimento di archiviazione emesso ai sensi dell’art. 411, comma 1-bis, c.p.p., ribadendo un principio fondamentale: l’appello alla Suprema Corte è consentito solo per violazione di legge, non per contestare la motivazione del giudice di merito.

Il Caso: Dall’Opposizione all’Archiviazione al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da un procedimento penale per il reato di cui all’art. 610 c.p. (violenza privata). Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Salerno, nonostante l’opposizione presentata dall’indagato, disponeva l’archiviazione del procedimento per particolare tenuità del fatto.

L’indagato, non condividendo tale esito che, pur non essendo una condanna, iscrive il suo nome nel casellario giudiziale, decideva di presentare ricorso per cassazione, lamentando vizi riconducibili a una motivazione a suo dire carente e illogica.

Limiti all’Impugnazione Archiviazione Tenuità: la Parola alla Corte

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su un’interpretazione rigorosa delle norme processuali che regolano l’accesso al giudizio di legittimità.

La Distinzione Chiave: Violazione di Legge vs. Vizi di Motivazione

Il cuore della pronuncia risiede nella netta distinzione tra i motivi di ricorso ammissibili. La Corte ha richiamato l’art. 111, settimo comma, della Costituzione e la giurisprudenza consolidata (citando la sentenza n. 36468/2023), secondo cui l’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto è impugnabile in Cassazione esclusivamente per violazione di legge.

Questo significa che il ricorrente non può limitarsi a sostenere che la motivazione del GIP sia debole, contraddittoria o illogica (vizi che rientrano nella previsione dell’art. 606, lett. e, c.p.p.), ma deve dimostrare che il giudice ha applicato una norma in modo errato o ha disapplicato quella che avrebbe dovuto regolare il caso.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha analizzato i motivi addotti dal ricorrente, riscontrando che essi si concentravano su una critica alla valutazione del GIP, configurandosi quindi come meri vizi di motivazione. I giudici hanno specificato che il provvedimento impugnato non poteva essere considerato come avente una motivazione solo “apparente”, unico caso in cui una carenza motivazionale può tradursi in una violazione di legge. Poiché le doglianze non rientravano nell’alveo della violazione di legge, il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità.
Di conseguenza, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro 3.000,00 alla Cassa delle ammende.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio cruciale in materia di impugnazione archiviazione tenuità. Chi intende contestare un’archiviazione per la speciale tenuità del fatto deve essere consapevole che il ricorso in Cassazione ha un perimetro molto ristretto. Non è sufficiente essere in disaccordo con le conclusioni del giudice di merito; è indispensabile individuare un preciso errore di diritto, una violazione di legge sostanziale o processuale. Questa pronuncia serve da monito sulla necessità di formulare i ricorsi con estremo rigore tecnico, pena l’inammissibilità e le conseguenti sanzioni economiche.

È possibile impugnare in Cassazione un’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto?
Sì, è possibile, ma solo per specifici motivi. La legge prevede che il ricorso per cassazione avverso tale provvedimento possa essere proposto esclusivamente per violazione di legge, come stabilito dall’art. 111, settimo comma, della Costituzione.

Quali sono i motivi non ammessi per il ricorso contro l’archiviazione per tenuità del fatto?
Non sono ammessi motivi che attengono a vizi della motivazione, come la sua presunta mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità (art. 606, lett. e, c.p.p.), a meno che la motivazione non sia talmente carente da risultare meramente “apparente”, il che equivale a una violazione di legge.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Se la Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie con una sanzione di 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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