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Impugnazione archiviazione: il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato da una parte offesa contro un decreto di archiviazione. La decisione chiarisce che il corretto strumento per l’impugnazione archiviazione non è il ricorso per cassazione, bensì il reclamo al tribunale, come previsto dall’art. 410 bis c.p.p. L’utilizzo di un rimedio errato comporta la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Archiviazione: Guida ai Rimedi Corretti secondo la Cassazione

L’impugnazione archiviazione di un procedimento penale è un momento cruciale per la tutela dei diritti della parte offesa. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce in modo definitivo qual è lo strumento processuale corretto da utilizzare, pena l’inammissibilità dell’azione e la condanna a sanzioni pecuniarie. Vediamo insieme cosa ha stabilito la Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un decreto del Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) del Tribunale di Roma, il quale aveva disposto l’archiviazione di un procedimento penale. La parte offesa, ritenendo ingiusta tale decisione, aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Il G.i.p., tuttavia, dichiarava de plano (cioè senza udienza) l’inammissibilità di tale opposizione, accogliendo di fatto la richiesta del Pubblico Ministero.

Non arrendendosi, la parte offesa decideva di contestare questo provvedimento, presentando un ricorso direttamente alla Corte di Cassazione.

La Procedura di Impugnazione Archiviazione e la Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso attraverso una procedura semplificata, anch’essa de plano, prevista dall’art. 610, comma 5 bis del codice di procedura penale. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione severa non entra nel merito della vicenda, ma si concentra su un errore procedurale fondamentale commesso dal ricorrente.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 410 bis del codice di procedura penale. La Suprema Corte ha ribadito un principio ormai consolidato: avverso il provvedimento del G.i.p. che dispone l’archiviazione, lo strumento di tutela previsto dalla legge non è più il ricorso per cassazione, bensì il reclamo al tribunale.

Questa possibilità, tuttavia, è limitata a specifici casi di nullità previsti dai commi 1 e 2 dello stesso articolo. Il legislatore ha inteso creare un filtro, riservando il reclamo solo a vizi procedurali ben definiti. Pertanto, tentare la via del ricorso diretto in Cassazione costituisce un’impugnazione archiviazione non consentita dalla legge.

La Corte ha richiamato anche un proprio precedente (Sez. 3, n. 41612 del 2019), a conferma di un orientamento giurisprudenziale stabile. L’errore nella scelta del mezzo di impugnazione, quindi, non è scusabile e conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un insegnamento pratico di grande importanza per cittadini e avvocati. La scelta del corretto strumento processuale è fondamentale per la tutela dei propri diritti. Nel contesto dell’impugnazione archiviazione, è imperativo sapere che la via maestra è il reclamo al tribunale nei casi previsti dalla legge.

Sbagliare rimedio non solo impedisce di ottenere una revisione nel merito della decisione sfavorevole, ma comporta anche conseguenze economiche significative, come la condanna alle spese processuali e al pagamento di una sanzione. È quindi essenziale affidarsi a una consulenza legale esperta per navigare correttamente le complesse norme della procedura penale.

Come si può contestare un decreto di archiviazione emesso dal G.i.p.?
Secondo la Corte, il provvedimento di archiviazione può essere contestato attraverso un reclamo al tribunale, ma solo per i specifici casi di nullità previsti dall’art. 410 bis, commi 1 e 2, del codice di procedura penale.

È possibile presentare un ricorso per cassazione contro un’ordinanza di archiviazione?
No, l’ordinanza stabilisce che il ricorso per cassazione non è più il rimedio consentito per impugnare un provvedimento di archiviazione, essendo stato sostituito dal reclamo al tribunale.

Cosa succede se si utilizza un mezzo di impugnazione non corretto?
Se si propone un’impugnazione non consentita dalla legge, come in questo caso, il ricorso viene dichiarato inammissibile e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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