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Impedimento del giudice: quando la sentenza è valida?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro una sentenza per falsa testimonianza. Il punto centrale era la validità della decisione di primo grado, redatta da un giudice diverso da quello del dibattimento a causa della radiazione di quest’ultimo. La Corte ha stabilito che la radiazione costituisce un legittimo impedimento del giudice, che permette la sostituzione nella stesura delle motivazioni, salvaguardando la validità dell’atto e confermando le statuizioni civili.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impedimento del Giudice: la Sentenza è Valida se Scritta da un Altro Magistrato?

Il principio secondo cui chi giudica deve essere lo stesso soggetto che ha assistito alla formazione della prova è un cardine del nostro sistema processuale. Ma cosa succede se, dopo la lettura del dispositivo, il giudice viene rimosso dall’incarico? La sentenza può essere scritta da un altro magistrato? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31908/2025, affronta proprio il tema dell’impedimento del giudice, chiarendo i confini di applicabilità delle norme che consentono la sostituzione del magistrato per garantire la funzionalità della giustizia.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un processo per i reati di falsa testimonianza e calunnia. Dopo la condanna in primo grado, la Corte di Appello dichiarava i reati estinti per prescrizione, confermando però le statuizioni civili, ovvero l’obbligo di risarcire le parti danneggiate. Gli imputati presentavano ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni procedurali. La più rilevante riguardava la presunta nullità assoluta della sentenza di primo grado, in quanto redatta e sottoscritta da un magistrato diverso da quello che aveva condotto il dibattimento e letto il dispositivo in aula. Il giudice originario, infatti, era stato nel frattempo raggiunto da una sanzione disciplinare di radiazione dall’ordine giudiziario.

Analisi dell’Impedimento del Giudice secondo la Cassazione

Il motivo centrale del ricorso si basava sulla violazione del principio di immediatezza (art. 525 cod. proc. pen.), secondo cui la deliberazione della sentenza deve avvenire ad opera degli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento. Secondo i ricorrenti, la sostituzione del giudice nella fase di stesura della motivazione avrebbe violato tale principio.

La Corte di Cassazione ha rigettato questa tesi, ritenendola manifestamente infondata. Gli Ermellini hanno chiarito che il codice di procedura penale prevede specifici meccanismi per far fronte a situazioni di impedimento del giudice. In particolare, l’art. 546 e l’art. 559 disciplinano le ipotesi in cui il giudice, per morte o altro impedimento, non possa sottoscrivere la sentenza. La giurisprudenza ha da tempo esteso l’applicazione di queste norme anche alla fase di redazione delle motivazioni.

Il punto cruciale della decisione è la definizione stessa di ‘impedimento’. Richiamando una precedente pronuncia delle Sezioni Unite (sent. ‘Galdieri’), la Corte ha ribadito che l’impedimento deve essere «effettivo, serio, grave e duraturo». La radiazione del magistrato dall’ordine giudiziario rientra pienamente in questa casistica, in quanto costituisce un ostacolo giuridico assoluto e insormontabile all’esercizio delle funzioni giudiziarie. Non si tratta di una scelta volontaria del giudice, ma di una condizione oggettiva che gli preclude di completare il suo lavoro.

Gli Altri Motivi di Ricorso

La Corte ha respinto anche le altre doglianze sollevate dai ricorrenti, tra cui:

* Mancata astensione del giudice di primo grado: I ricorrenti sostenevano che il giudice avrebbe dovuto astenersi in quanto interdetto dai pubblici uffici. La Corte ha osservato che la pena accessoria non era esecutiva, poiché la pena principale era stata sospesa condizionalmente.
* Violazione dell’obbligo di astensione del V.P.O.: Tale violazione, secondo orientamento costante, non costituisce un vizio genetico del provvedimento.
* Mancata assunzione di una prova testimoniale: La Corte ha ritenuto la richiesta generica, sottolineando che la rinnovazione dell’istruttoria in appello è un istituto eccezionale e che, nel caso specifico, la testimonianza era superflua a fronte di altre prove decisive già acquisite, come i dati dei tabulati telefonici.

Le Motivazioni

La decisione della Cassazione si fonda su un’interpretazione sistematica e funzionale delle norme processuali. Il legislatore ha previsto dei meccanismi sostitutivi per bilanciare il principio di immediatezza con l’esigenza di efficienza e continuità della giurisdizione. Un evento come la radiazione di un magistrato, che ne determina la cessazione definitiva dalle funzioni, rappresenta un perfetto esempio di quell’impedimento del giudice che legittima l’intervento sostitutivo del Presidente del Tribunale. Quest’ultimo può non solo firmare la sentenza, ma anche delegare un altro magistrato alla stesura delle motivazioni. Tale procedura non crea una frattura insanabile nel processo, ma assicura che il percorso giudiziario giunga a compimento, evitando una paralisi processuale che danneggerebbe tutte le parti coinvolte.

Conclusioni

La sentenza in esame offre un importante chiarimento sulla nozione di impedimento del giudice, confermando che eventi gravi e definitivi come la radiazione dall’ordine giudiziario rientrano a pieno titolo in tale categoria. La decisione rafforza la validità degli strumenti procedurali volti a superare ostacoli oggettivi all’esercizio della funzione giurisdizionale, garantendo la certezza del diritto e la conclusione dei processi. Per gli operatori del diritto, ciò significa che la nullità di una sentenza per sostituzione del giudice estensore può essere invocata solo in assenza di un impedimento reale e documentato, e non quando il sistema attiva i correttivi previsti proprio per queste eccezionali eventualità.

Una sentenza scritta da un giudice diverso da quello che ha condotto il processo è valida?
Sì, è valida a condizione che il giudice originario si trovi in una situazione di ‘impedimento’ oggettivo, serio e duraturo, come la morte o la radiazione dall’ordine giudiziario. In questi casi, la legge prevede un meccanismo di sostituzione per la stesura e la sottoscrizione della sentenza.

La radiazione di un magistrato dall’ordine giudiziario è considerata un ‘impedimento del giudice’?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la radiazione integra un ostacolo giuridico assoluto all’assolvimento delle funzioni giudiziarie e, pertanto, configura pienamente un’ipotesi di impedimento rilevante ai sensi del codice di procedura penale.

È possibile presentare un nuovo motivo di ricorso per la prima volta in Cassazione?
No, di norma non è possibile. Come specificato nella sentenza, un motivo di ricorso che non sia stato ritualmente introdotto con l’atto di appello principale non è deducibile per la prima volta con il ricorso per cassazione, ai sensi dell’art. 609 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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