Guida in stato di ebbrezza monopattino: è reato secondo la Cassazione
Con la crescente diffusione dei monopattini elettrici nelle nostre città, sorgono inevitabilmente nuove questioni legali. Una delle più dibattute riguarda l’applicazione delle norme del Codice della Strada, in particolare quelle penali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un punto cruciale: la guida in stato di ebbrezza monopattino non solo è vietata, ma costituisce un vero e proprio reato. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un uomo ritenuto responsabile del reato previsto dall’articolo 186 del Codice della Strada. L’imputato era stato sorpreso a guidare un monopattino elettrico in stato di ebbrezza, per di più provocando un incidente stradale. La sua colpevolezza era stata confermata sia dal Tribunale di primo grado sia dalla Corte d’Appello.
Non rassegnato, l’uomo ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, basando la sua difesa su un’argomentazione precisa: il reato di guida in stato di ebbrezza si applica solo ai conducenti di “veicoli”, e un monopattino, a suo dire, non rientrerebbe in tale categoria.
La Questione Giuridica: Un Monopattino è un Veicolo?
Il cuore del ricorso si fondava sull’interpretazione del termine “veicolo”. La difesa sosteneva che le norme penali non potessero essere estese a mezzi come i monopattini e che il riferimento legislativo che li equipara alle biciclette (Legge n. 160/2019) fosse contenuto in una legge di bilancio, inidonea a creare nuove fattispecie penali.
La Decisione della Cassazione sulla Guida in Stato di Ebbrezza Monopattino
La Suprema Corte ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato e confermando la condanna. Con la sentenza in esame, i giudici hanno stabilito un principio di diritto chiaro e inequivocabile: il reato di guida in stato di ebbrezza può essere commesso anche conducendo un monopattino a propulsione prevalentemente elettrica.
Le Motivazioni della Sentenza
La decisione della Corte si basa su un’analisi logica e sistematica delle norme vigenti. Vediamo i passaggi chiave.
L’Equiparazione tra Monopattini e Velocipedi
Il punto di partenza è la Legge n. 160 del 2019 (la legge di bilancio 2020) che, all’articolo 1, comma 75-quinquies, ha espressamente equiparato i monopattini elettrici ai velocipedi. I velocipedi, categoria che include le comuni biciclette, sono definiti dall’articolo 47 del Codice della Strada come “veicoli”.
Il ragionamento della Corte è lineare: se i monopattini sono equiparati ai velocipedi e i velocipedi sono veicoli, allora anche i monopattini devono essere considerati veicoli a tutti gli effetti per il Codice della Strada.
L’Applicabilità delle Norme sulla Guida in Stato di Ebbrezza
Una volta stabilita la natura di veicolo del monopattino, ne consegue l’applicazione di tutte le norme del Codice della Strada che regolano la circolazione dei veicoli. Tra queste, spicca l’articolo 186, che punisce chiunque si ponga alla guida in stato di ebbrezza.
La Corte ha inoltre rafforzato la sua posizione richiamando la giurisprudenza consolidata secondo cui il reato in questione è configurabile anche alla guida di una bicicletta. Il fondamento di tale orientamento risiede nella concreta idoneità del mezzo, anche se privo di motore, a interferire con la sicurezza della circolazione stradale. Se vale per una bicicletta, a maggior ragione deve valere per un monopattino elettrico.
Il Ruolo della Legge di Bilancio
Infine, i giudici hanno smontato l’argomento difensivo relativo alla legge di bilancio. La Corte ha chiarito che la norma del 2019 non ha introdotto una nuova fattispecie penale, ma si è limitata a definire lo status giuridico del monopattino, equiparandolo a una categoria di veicoli già esistente e pienamente regolamentata. In questo modo, ha semplicemente esteso ai monopattini una disciplina penale già in vigore, senza alcuna violazione dei principi di legalità.
Conclusioni
La sentenza della Cassazione chiude il cerchio su una questione di grande attualità e rilevanza pratica. Chiunque utilizzi un monopattino elettrico è a tutti gli effetti un conducente di un veicolo e, come tale, è tenuto a rispettare tutte le regole del Codice della Strada, comprese quelle che vietano e sanzionano penalmente la guida sotto l’effetto di alcol. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: la sicurezza stradale è un bene comune che richiede responsabilità da parte di tutti gli utenti della strada, indipendentemente dal mezzo che conducono.
È reato guidare un monopattino elettrico in stato di ebbrezza?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la guida di un monopattino elettrico in stato di ebbrezza integra il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada.
Perché un monopattino elettrico è considerato un veicolo ai sensi del Codice della Strada?
Perché la legge n. 160 del 2019 ha espressamente equiparato i monopattini elettrici ai velocipedi (come le biciclette), i quali sono classificati come veicoli dall’art. 47 del Codice della Strada.
Una legge di bilancio può estendere l’applicazione di una norma penale?
Secondo la sentenza, la legge di bilancio in questione (l. 160/2019) non ha introdotto una nuova fattispecie penale, ma ha operato una equiparazione formale tra monopattini e velocipedi, estendendo ai primi la disciplina già esistente per i secondi, inclusa quella penale.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 37391 Anno 2025
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