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Giudizio di rinvio: il vincolo della Cassazione

La Corte di Cassazione annulla per la seconda volta un’ordinanza del Tribunale del riesame, colpevole di non aver rispettato il principio di diritto sancito in un precedente annullamento. Il caso riguarda il sequestro di due distinte lettere storiche, erroneamente considerate come un unico oggetto dal giudice del rinvio. La sentenza ribadisce l’obbligo per il giudice del giudizio di rinvio di attenersi a quanto stabilito dalla Suprema Corte, senza poter riesaminare questioni già decise.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Giudizio di Rinvio: Perché il Giudice Non Può Ignorare la Cassazione

Il giudizio di rinvio rappresenta un momento cruciale nel processo penale, in cui si manifesta la funzione nomofilattica della Corte di Cassazione. Ma cosa succede quando il giudice del rinvio ignora le indicazioni della Suprema Corte? Una recente sentenza ci offre un chiaro esempio, analizzando un caso di sequestro di beni di interesse storico e ribadendo la natura vincolante del dictum della Cassazione.

I Fatti del Caso: Un Sequestro Controverso

La vicenda processuale ha origine dal sequestro di due lettere autografe di un importante personaggio storico del XVI secolo. In un primo momento, le autorità dispongono il sequestro di una missiva, definita come “lettera di raccomandazione”. Successivamente, in un’operazione distinta, viene sequestrata una seconda lettera dello stesso autore, avente per oggetto “gabelle ecclesiastiche”.

L’indagato propone istanza di riesame contro il secondo sequestro. Il Tribunale del riesame, tuttavia, dichiara l’istanza inammissibile, ritenendo erroneamente che l’oggetto del secondo provvedimento fosse la stessa lettera già sequestrata in precedenza. La difesa ricorre in Cassazione, la quale annulla l’ordinanza, accertando sulla base della documentazione che le lettere erano due e distinte. La Suprema Corte, quindi, rinvia gli atti allo stesso Tribunale per un nuovo esame nel merito.

Incredibilmente, nel giudizio di rinvio, il Tribunale ignora la statuizione della Cassazione e dichiara nuovamente inammissibile l’istanza, ribadendo che si tratterebbe della medesima lettera. Questo porta a un secondo ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sul Giudizio di Rinvio

Con la sentenza in commento, la Corte di Cassazione accoglie nuovamente il ricorso e annulla per la seconda volta l’ordinanza del Tribunale del riesame. Il punto centrale della decisione è la palese violazione dell’articolo 627, comma 3, del codice di procedura penale.

Questa norma stabilisce che il giudice del giudizio di rinvio deve uniformarsi alla sentenza della Corte di Cassazione per quanto riguarda ogni questione di diritto da essa decisa. Nel caso di specie, la Cassazione aveva già risolto la questione di fatto (la diversità delle due lettere), stabilendo il principio di diritto secondo cui il Tribunale avrebbe dovuto procedere all’esame del merito dell’istanza di riesame relativa alla seconda lettera.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte sottolinea come il Tribunale del riesame, invece di adempiere al compito demandatogli, abbia riesaminato una questione già definita e superata dalla precedente sentenza di annullamento. Il dictum della Cassazione aveva chiarito che le missive erano due e che il secondo sequestro riguardava un bene diverso dal primo. Questo punto, pertanto, non era più discutibile.

Il giudice del rinvio era vincolato a prendere atto di questa circostanza e a decidere esclusivamente sulla legittimità del sequestro della seconda lettera, quella relativa alle “gabelle ecclesiastiche”. Non facendolo, ha violato il principio devolutivo e il vincolo gerarchico che lo lega alla decisione della Corte Suprema. La motivazione della Cassazione è perentoria: il provvedimento impugnato è illegittimo perché si è discostato dalla regola di giudizio imposta, rendendo superfluo l’esame degli altri motivi di ricorso.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma un principio fondamentale per la certezza del diritto e il corretto funzionamento del sistema giudiziario. Il giudizio di rinvio non è una nuova occasione per ridiscutere l’intero caso, ma una fase processuale circoscritta dal perimetro disegnato dalla Corte di Cassazione. Il giudice inferiore ha il dovere di attenersi scrupolosamente ai principi di diritto enunciati, senza possibilità di rimetterli in discussione. Il caso viene quindi rinviato nuovamente al Tribunale di Firenze, che dovrà, questa volta, esaminare nel merito l’istanza di riesame, decidendo sulla legittimità del sequestro della seconda lettera storica.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione annulla una decisione e rinvia il caso a un altro giudice?
Il giudice del giudizio di rinvio è tenuto a riesaminare la causa, ma deve obbligatoriamente attenersi ai principi di diritto e alle questioni già decise dalla Corte di Cassazione nella sua sentenza di annullamento, come previsto dall’art. 627, comma 3, c.p.p.

Nel caso specifico, quale errore ha commesso il Tribunale del riesame?
Il Tribunale del riesame ha ignorato la decisione vincolante della Cassazione, la quale aveva già stabilito che le lettere sequestrate erano due oggetti distinti. Invece di decidere nel merito del secondo sequestro, ha riesaminato una questione già definita, violando il suo obbligo di uniformarsi al dictum della Corte Suprema.

Qual è l’oggetto del contendere che il Tribunale dovrà finalmente esaminare?
Il Tribunale, nel nuovo giudizio di rinvio, dovrà pronunciarsi esclusivamente sull’istanza di riesame presentata avverso il sequestro della seconda lettera, quella definita “istituzionale” e riguardante le “gabelle ecclesiastiche”, valutandone la legittimità senza più poter mettere in dubbio che si tratti di un bene diverso dal primo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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