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Giudice incompetente: l’istanza è inammissibile

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’istanza presentata a un giudice incompetente deve essere da questi dichiarata inammissibile, senza che operi l’obbligo di trasmettere gli atti al giudice competente. Il caso riguardava una richiesta di revoca di sentenza presentata al Tribunale anziché alla Corte d’Appello. La Corte ha ritenuto che il principio di trasmissione degli atti vale per le impugnazioni, non per ogni tipo di istanza, soprattutto se manifestamente infondata nel merito.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Giudice Incompetente e Istanza Inammissibile: La Decisione della Cassazione

Presentare un’istanza al corretto organo giurisdizionale è un requisito fondamentale della procedura legale. Ma cosa succede se, per errore, ci si rivolge a un giudice incompetente? Questi deve limitarsi a trasmettere gli atti al collega competente o può decidere autonomamente sull’ammissibilità? Con la sentenza n. 33845/2024, la Corte di Cassazione offre un importante chiarimento su questo delicato aspetto procedurale.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Revoca e il Ricorso

Il caso ha origine dalla richiesta di una donna di revocare una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Torino, divenuta irrevocabile. In subordine, chiedeva la restituzione nel termine per poter proporre appello. Il Tribunale, in composizione monocratica, ha respinto l’istanza, evidenziando che l’imputata era stata presente a diverse udienze e assistita da un difensore di fiducia, escludendo quindi i presupposti per la revoca o la restituzione nel termine.

Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, sollevando un’unica, ma cruciale, eccezione di rito: la competenza a decidere sulla richiesta di revoca della sentenza, ai sensi dell’art. 629 bis cod. proc. pen., spettava alla Corte di Appello, non al Tribunale. Pertanto, secondo il ricorrente, il Tribunale, riconoscendosi come giudice incompetente, avrebbe dovuto trasmettere gli atti alla Corte d’Appello, come previsto dall’art. 568, comma 5, cod. proc. pen., anziché pronunciarsi nel merito.

La Questione della Competenza del Giudice

Il cuore della controversia non riguarda il merito della richiesta di revoca, ma la corretta procedura da seguire in caso di errore nell’individuazione del giudice. La tesi difensiva si basava sull’idea che il giudice incompetente non abbia il potere di decidere, ma solo quello di indirizzare il procedimento all’organo corretto, per non privare la parte del proprio diritto di ottenere una decisione dal giudice naturale precostituito per legge.

Le Motivazioni della Cassazione sul Giudice Incompetente

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo la tesi difensiva con argomentazioni precise. I giudici di legittimità hanno innanzitutto confermato che la competenza per l’istanza di revoca apparteneva effettivamente alla Corte d’Appello. Tuttavia, hanno chiarito un principio fondamentale: la regola che impone la trasmissione degli atti al giudice competente (art. 568, comma 5, c.p.p.) non è una norma di applicazione generale per ogni istituto giuridico, ma è specificamente dettata per il settore delle impugnazioni.

Secondo un orientamento consolidato, spetta al giudice al quale il ricorso è presentato, anche se incompetente, la competenza a dichiararne l’inammissibilità quando questa deriva proprio dall’erronea individuazione della sua competenza. In altre parole, se un’istanza viene presentata a un giudice incompetente, quest’ultimo non solo può, ma deve dichiararla inammissibile, senza procedere alla trasmissione. Farlo diversamente creerebbe una situazione di stallo processuale.

Inoltre, la Corte ha rilevato una carenza di interesse concreto da parte della ricorrente. La richiesta di revoca era palesemente infondata, poiché l’imputata aveva partecipato al processo. La pretesa di trasmettere gli atti a un’altra autorità per un ulteriore esame si è rivelata, quindi, puramente pretestuosa, non essendo supportata da alcuna reale possibilità di accoglimento nel merito.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Corte di Cassazione ribadisce un importante principio di economia processuale e di responsabilità delle parti. L’individuazione del giudice corretto a cui rivolgere un’istanza è un onere della parte che la propone. In caso di errore, se l’istanza viene presentata a un giudice incompetente, quest’ultimo ha il potere-dovere di dichiararne l’inammissibilità, senza essere obbligato a sanare l’errore della parte attraverso la trasmissione degli atti. Questa sentenza serve da monito: la correttezza procedurale è essenziale e gli errori nell’individuazione della competenza possono portare a una declaratoria di inammissibilità immediata, precludendo l’esame nel merito della richiesta.

Cosa deve fare un giudice che riceve un’istanza per la quale è incompetente?
Secondo la Corte di Cassazione, il giudice che riceve un’istanza per la quale è incompetente deve dichiararne l’inammissibilità, specialmente se tale incompetenza è la causa stessa dell’errore procedurale.

La regola sulla trasmissione degli atti al giudice competente si applica sempre?
No. La Corte ha chiarito che la previsione dell’art. 568, comma 5, cod. proc. pen., che impone la trasmissione degli atti, è una norma specifica per il settore delle impugnazioni e non è una regola generalizzabile a ogni tipo di istanza o procedimento.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile anche per carenza di interesse?
Perché la richiesta originaria di revoca della sentenza era manifestamente infondata, dato che l’imputata aveva partecipato al processo. Di conseguenza, insistere sulla trasmissione degli atti a un altro giudice per un esame che si sarebbe comunque concluso con un rigetto è stato considerato dalla Corte un’azione pretestuosa e priva di un interesse concreto meritevole di tutela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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