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Giudice dell’esecuzione: competenza e ultima sentenza

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra il Tribunale di Napoli e quello di Viterbo, stabilendo un principio fondamentale per l’individuazione del giudice dell’esecuzione. La competenza spetta al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile, basandosi sulla data effettiva del passaggio in giudicato e non sulla sua registrazione nel casellario giudiziale. Di conseguenza, il GIP del Tribunale di Napoli è stato dichiarato competente per decidere sulla revoca di una sospensione condizionale della pena.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Giudice dell’esecuzione: la Cassazione chiarisce il criterio dell’ultima sentenza irrevocabile

Identificare correttamente il giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase successiva alla condanna definitiva. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19788/2024) ha risolto un conflitto di competenza, ribadendo un principio fondamentale: la competenza si radica presso il giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile, indipendentemente da eventuali ritardi nella sua iscrizione nel casellario giudiziale. Questa decisione offre un importante chiarimento pratico, privilegiando la realtà sostanziale rispetto alle formalità burocratiche.

I fatti del caso: un conflitto tra tribunali

La vicenda nasce da una richiesta del Pubblico Ministero di Napoli di revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso a un soggetto. La richiesta era legata a una sentenza emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, divenuta irrevocabile il 23 settembre 2022.

Il Tribunale di Napoli, investito della questione come giudice dell’esecuzione, ha però declinato la propria competenza. Secondo il tribunale campano, il giudice competente era quello di Viterbo, in quanto quest’ultimo aveva emesso una precedente sentenza, divenuta irrevocabile in data 16 ottobre 2020, che risultava essere l’ultima registrata.

A sua volta, il Tribunale di Viterbo ha sollevato un conflitto di competenza, sostenendo che il criterio corretto non fosse la data di registrazione, ma la data effettiva in cui la sentenza era diventata definitiva. Poiché la sentenza di Napoli era diventata irrevocabile quasi due anni dopo quella di Viterbo, la competenza spettava proprio al giudice napoletano. La questione è stata quindi rimessa alla Corte di Cassazione per la risoluzione.

La competenza del giudice dell’esecuzione secondo la legge

L’articolo 665, comma 4, del codice di procedura penale stabilisce che, in caso di più sentenze di condanna pronunciate da giudici diversi contro la stessa persona, la competenza per l’esecuzione spetta al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima. Questa norma mira a concentrare tutte le questioni esecutive relative a un condannato presso un unico ufficio giudiziario, garantendo coerenza e uniformità di trattamento.

Il dilemma nel caso di specie era se far prevalere la data formale di iscrizione nel casellario giudiziale o la data sostanziale del passaggio in giudicato della sentenza. La decisione della Cassazione ha fornito una risposta netta e inequivocabile.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto la tesi del Tribunale di Viterbo, affermando con chiarezza che la competenza del giudice dell’esecuzione deve essere determinata guardando alla ‘reale situazione di fatto’ esistente al momento della richiesta. Il criterio da seguire è quello cronologico del passaggio in giudicato delle sentenze.

Nel caso specifico, la sentenza del GIP di Napoli era diventata irrevocabile il 23 settembre 2022, mentre quella di Viterbo era definitiva dal 16 ottobre 2020. Pertanto, l’ultima sentenza irrevocabile era, senza alcun dubbio, quella napoletana.

La Corte ha specificato che l’eventuale mancata o ritardata iscrizione della sentenza nel certificato del casellario giudiziale è un dato irrilevante. Ciò che conta è il momento giuridico in cui la decisione non è più soggetta a impugnazioni ordinarie. Far dipendere la competenza da un adempimento amministrativo come l’iscrizione creerebbe incertezza e potrebbe portare a risultati illogici, contrari alla finalità della norma.

Le conclusioni: il principio della realtà fattuale

Con questa pronuncia, la Corte di Cassazione ha riaffermato il principio della prevalenza della realtà sostanziale su quella formale. La competenza del giudice dell’esecuzione non può essere influenzata da eventuali discrasie o ritardi burocratici. Per gli operatori del diritto, questo significa che, per individuare il giudice competente, è necessario verificare con precisione le date in cui le diverse sentenze a carico di un soggetto sono diventate irrevocabili, a prescindere da quanto riportato nel casellario giudiziale al momento della richiesta. La decisione garantisce certezza e coerenza nell’applicazione della legge, affidando la fase esecutiva al giudice che ha avuto l’ultima parola nel merito sul percorso criminale del condannato.

Come si determina la competenza del giudice dell’esecuzione in presenza di più sentenze di condanna?
La competenza è attribuita al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima, secondo un criterio puramente cronologico.

La data di iscrizione di una sentenza nel casellario giudiziale influisce sulla determinazione della competenza?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la competenza si basa sulla reale situazione di fatto, ovvero sulla data effettiva in cui la sentenza è diventata definitiva, e non sulla data della sua registrazione formale nel casellario giudiziale.

Cosa accade se un giudice si dichiara incompetente e ne indica un altro, che a sua volta nega la propria competenza?
Si verifica un ‘conflitto di competenza’, che viene risolto dalla Corte di Cassazione. La Suprema Corte stabilisce quale dei due giudici è competente e dispone la trasmissione degli atti a quest’ultimo per la prosecuzione del procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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